Coronavirus, la mascherina è obbligatoria all’aperto soltanto in 3 regioni e una città: in Trentino obbligo anche per chi fa attività fisica

In alcune aree del Paese l’utilizzo della mascherina rimane obbligatorio anche all’aperto: Lombardia, Trentino, Campania e Genova
MeteoWeb

Siamo all’8 giugno. Sono passati quasi 4 mesi da quando il nuovo coronavirus ha ufficialmente stravolto l’Italia, ma oggi la situazione è nettamente migliorata e l’epidemia si sta spegnendo. I dati forniti quotidianamente dalla Protezione Civile sono sempre più incoraggianti: crolla il numero dei nuovi casi, gli ospedali si svuotando e non ci sono più pazienti in condizioni gravi come all’inizio dell’emergenza. Dal 3 giugno, sono possibili anche gli spostamenti tra regioni, nel tentativo di tornare il più possibile alla normalità. Quella normalità stravolta a partire dalle abitudini più basilari, come incontrarsi in gruppo, salutarsi con baci, abbracci e strette di mano.

Inoltre, anche la mascherina è entrata prepotentemente nella nostra quotidianità, diventando il simbolo per eccellenza della pandemia in corso. Adesso, nella maggior parte delle regioni italiane, la mascherina va indossata sempre nei luoghi chiusi aperti al pubblico, sui mezzi pubblici e anche all’aperto quando non ci sono le condizioni per mantenere le distanze. Niente mascherina, invece, quando si fa attività motoria. Nonostante queste direttive del governo circa l’utilizzo di questi dispositivi di protezione, ci sono ancora alcune aree del Paese in cui l’utilizzo della mascherina rimane obbligatorio anche all’aperto: Lombardia, Trentino, Campania e Genova.

In Lombardia, “l’Ordinanza regionale n. 555 conferma l’obbligo di indossare mascherine o qualsiasi altro indumento a protezione di naso e bocca, anche all’aperto, tranne nel caso di intense attività motorie o sportive”. In questo caso, una domanda sorge immediatamente spontanea: chi indossa sciarpe, foulard e simili in estate, tali da poter essere utilizzati a protezione di naso e bocca?

In Trentino, fino al 14 giugno vi è l’”obbligo di usare protezioni delle vie respiratorie tramite mascherina da indossare una volta fuori dalla propria abitazione o domicilio. Durante lo svolgimento di attività sportiva, in luoghi o aree urbane frequentate da altre persone, è sempre obbligatorio l’uso della mascherina. In altri luoghi o aree, chi svolge attività sportiva ha l’obbligo dell’uso della mascherina nell’ipotesi in cui si trovi in prossimità di altre persone. È altresì obbligatorio indossare la mascherina nei luoghi chiusi accessibili al pubblico e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza. Non sono soggetti all’obbligo di indossare la mascherina i bambini al di sotto dei sei anni nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo delle protezioni ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti”.

In questo caso, ciò che colpisce di più è l’obbligo della mascherina durante l’attività sportiva. Medici ed esperti sconsigliano l’uso della mascherina durante l’attività fisica perché si rischia di intossicarsi respirando l’anidride carbonica emessa ad ogni respiro. Tra chi avverte di non indossarla mai quando si corre, per esempio, c’è Gianfranco Beltrami, vice presidente della Federazione Medico sportiva italiana. Nel momento in cui si accumula troppa anidride carbonica nella mascherina, “la funzionalità respiratoria non è più ottimale. I disturbi causati da questo possono essere vari, dalla lieve mancanza di respiro alle perdite di conoscenza precedute da stato confusionale e mancanza di lucidità”, ha spiegato Luigi Festi, chirurgo e specialista in medicina di montagna. Per continuare a fare attività fisica senza mettere in pericolo gli altri, basterebbe trovare percorsi solitari, dove è più difficile incontrare altre persone.

In Campania, vi è l’”obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico del territorio regionale, ivi compresi gli uffici pubblici e privati e in ogni caso in presenza di persone estranee al proprio nucleo familiare convivente”.

Foto di Omar Marques / Getty Images

A Genova, “l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (mascherine), così come meglio descritte all’art. 3 del DPCM 17 Maggio 2020, è sempre obbligatorio nelle aree al di fuori della proprietà privata, tranne per chi pratica attività sportiva. Resta inoltre obbligatorio all’interno di parchi, giardini e ville pubbliche, dei cimiteri, dei locali privati ad uso pubblico, dei locali adibiti ad attività commerciali e dei mezzi di trasporto pubblico. È infine obbligatorio per accedere alle spiagge, alle scogliere ed agli arenili comunali, fino al raggiungimento della propria postazione. Sono comunque esclusi, ai sensi dell’art. 3 del DPCM 17 Maggio 2020, i bambini al di sotto dei sei anni ed i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti”.

Foto di Emanuele Cremaschi / Getty Images

Fino a qualche giorno fa, in questa lista avremmo dovuto includere anche il Piemonte, dove un’ordinanza del governatore Cirio imponeva l’obbligo della mascherina fino al 2 giugno per scongiurare i rischi di affollamenti nei luoghi di ritrovo in occasione della Festa della Repubblica. Dal 3 giugno, però, nella regione, tornano a valere le nome del decreto del governo: è necessario indossare la mascherina in luoghi chiusi o accessibili al pubblico, sui mezzi di trasporto e all’aperto solo quando non sarà garantita la distanza minima tra le persone. In Piemonte, con l’ordinanza del 22 maggio, valida fino al 14 giugno, la regione ha introdotto l’obbligo di utilizzo della mascherina anche in tutte le aree di pertinenza dei centri commerciali (ad esempio parcheggi e aree gioco).

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