“Remdesivir è l’unico antivirale ad aver dimostrato una certa efficacia contro Covid-19. Un miglioramento clinicamente interessante, ma non al livello del desametasone“, lo steroide testato con successo in Gran Bretagna. Ad affermarlo all’Adnkronos Salute è Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Irccs Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, dopo l’ok del Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) all’autorizzazione all’immissione in commercio dell’antivirale remdesivir (Gilead), destinato al trattamento dell’infezione da Sars-CoV-2 in adulti e adolescenti di età pari o superiore a 12 anni con polmonite, che richiedono ossigeno supplementare. “Questa autorizzazione è supportata da uno studio del Niaid americano (National Institute of Allergy and Infectious Diseases diretto da Anthony Fauci, ndr) che ha confrontato 538 pazienti trattati con remdesivir con 521 che hanno ricevuto un placebo; il 25% dei soggetti era in condizioni gravissime – ricorda l’esperto – Ebbene, c’è stata una riduzione della mortalità a 14 giorni dall’11,9% al 7,1% con il farmaco. Un dato non statisticamente significativo, dunque il beneficio dovrà essere confermato dagli studi attualmente in corso”. Il desametasone in pazienti altrettanto gravi ha dato una riduzione della mortalità a 14 giorni dal 41% al 29%. Insomma, remdesivir è un antivirale clinicamente interessante, ma non al livello del desametasone“, conclude il farmacologo.