Coronavirus, torna l’allerta a Pechino: si allarga il lockdown e scattano i controlli “a tappeto”, funzionari silurati

Coronavirus: Pechino ha avviato un piano di raccolta delle informazioni "porta a porta" in tutti i distretti della capitale
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E’ scattato nelle scorse ore il lockdown per altre dieci aree di Pechino: le autorità locali hanno riferito di “molteplici casi” di Coronavirus in un mercato nel distretto di Haidian, nella zona nordoccidentale della capitale, tutti collegati al focolaio nel mercato Xifandi, nella parte sudoccidentale della città, come riporta il Guardian.
Confermato l’isolamento di dieci zone residenziali nei pressi del mercato Yuquandong a Haidian: obbligatoria la quarantena in casa per gli abitanti, così come il test basato sugli acidi nucleici.

La vicepremier cinese Sun Chunlan ha avvertito ieri dell’alto rischio di diffusione di Coronavirus e ha chiesto misure drastiche di risposta dopo i nuovi casi a Pechino: lo ha dichiarato in una riunione del meccanismo congiunto di prevenzione e controllo contro il Covid-19 del Consiglio di Stato.
Sun ha chiesto “severe indagini epidemiologiche” presso il mercato Xifandi e nei suoi dintorni e un “tracciamento approfondito” per identificare e controllare la fonte dell’infezione.

Alcuni funzionari sono stati silurati, dopo che nella capitale l’allerta è tornata ai massimi livelli: secondo l’agenzia ufficiale Xinhua, è stato rimosso dall’incarico il numero due del distretto di Fengtai, nella zona sudovest di Pechino, dove si trova il mercato di Xinfadi. Zhou Yuqing, segnala il sito di notizie Hk01, è stato sollevato dalle sue responsabilità con l’accusa di “inadempienza ai doveri” ed è sotto inchiesta. Silurato anche Wang Hua, il segretario della commissione del Partito comunista cinese nel municipio di Huaxiang, a Fengtai. Zhou e Wang sono accusati di “cattiva gestione” in materia di “prevenzione e controllo dell’epidemia“.
Rimosso dall’incarico anche il direttore generale del mercato di Xinfadi, Zhang Yuelin.

Pechino ha avviato un piano di raccolta delle informazioni “porta a porta” in tutti i distretti della capitale. Tra i primi ad aderire all’iniziativa – denominata “operazione knock-knock” – c’è quello di Xicheng. Altre indagini per identificare chi è stato di recente al mercato Xinfadi o è entrato in contatto con persone che lo hanno visitato sono state attuate anche nel distretto di Mentougou e nel distretto di Daxing.

Oggi sono stati registrati 36 nuovi casi a Pechino (lo stesso numero di ieri) ma aumentano i timori per il focolaio del mercato all’ingrosso Xinfadi: alla struttura, chiusa venerdì scorso, sono riconducibili anche i due casi registrati ieri nella provincia nord-orientale del Liaoning, e i tre casi registrati oggi in Hebei.
In totale sono 79 i contagi riconducibili al mercato Xinfadi da giovedì scorso, dopo quasi due mesi in cui la capitale cinese registrava “zero contagi”.

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