Coronavirus, Nicholas Vaporidis: “Grecia razzista? È follia, è normale che si tuteli, le parole di Zaia sono pericolosissime, non dovrebbe aizzare la gente”

"Pensare che sia una forma di razzismo è una follia. La Grecia è il paese più illuminato del mondo non è mai stato razzista né mai lo sarà"
MeteoWeb

Negli ultimi giorni, ha fatto molto discutere la decisione della Grecia di non accettare turisti italiani nel Paese dopo l’emergenza coronavirus. La decisione ha scatenato molte polemiche ma dopo alcuni giorni, il governo ellenico ha aperto all’arrivo di turisti provenienti dall’Italia, optando poi per la quarantena per chi arriva dal Nord Italia. Sulla vicenda si è espresso anche Nicholas Vaporidis, attore e produttore cinematografico di origine greca.

Se la Grecia ha preso questa decisione ”non è certo per una forma di razzismo nei confronti degli italiani né per una forma di esclusione ma semplicemente per precauzione. E’ una decisione che serve a tutelare sia loro che noi. I Greci non sono dei pazzi, credo che ci siano delle esigenze importanti a tutela della salute dei cittadini”, ha dichiarato all’Adnkronos Vaporidis. ”Le isole sono incontaminate, è normale che vengano tutelate – dice l’attore – Pensare che sia una forma di razzismo è una follia. La Grecia è il Paese più illuminato del mondo non è mai stato razzista né mai lo sarà“.

Il Governatore del Veneto Luca Zaia ha definito la decisione della Grecia “allucinante”, facendo intendere con la frase “In Grecia non ci vedono più” che i veneti non andranno più nel Paese ellenico. Su queste dichiarazioni, Vaporidis ha commentato: ”Che non ci andasse! Bisogna fare attenzione alle parole, sono come proiettili. Vorrei stemperare questi toni. Parole come queste sono pericolosissime, sono come proiettili, non vanno utilizzate soprattutto se sei il governatore di una Regione! Tu la tua gente dovresti tranquillizzarla, non aizzarla! Non mettiamoci uno contro l’altro, ci fa solo male. Siamo tutti fratelli, siamo tutti compagni d’armi e ognuno combatte la sua guerra personale. Siamo come soldati su confini diversi ma stiamo tutti sullo stesso fronte. Basta con la rabbia e il razzismo”. E rivolgendosi alla classe politica in generale afferma: “State tutti molto calmi, non mettiamoci uno contro l’altro, ora siamo arrivati al punto di farci la guerra tra Regioni. Il mio suggerimento è di adottare toni pacati. Le accuse di razzismo fanno male a chi li riceve e fanno male agli italiani che credono veramente che queste persone non ci vogliano”.

Condividi