“Passo dopo passo, un giorno alla volta, con prudenza, con ottimismo, stiamo andando verso la fine. Con due messaggi che, a mio avviso, dovrebbero essere chiari a tutti“: il virologo Guido Silvestri, della Emory University di Atlanta, ha dedicato un post di approfondimento, sulla sua pagina Facebook (l’ormai ben nota “Pillola di Ottimismo“), ai dati relativi all’epidemia in Italia, facendo alcune precisazioni sul lockdown.
Ecco il post integrale:
“BOLLETTINO DEL 17 GIUGNO 2020
[50esimo anniversario di Italia-Germania 4-3]
1. AGGIORNAMENTO SULLE PILLOLE 2.0
Le nostre “Pillole di Ottimismo” stanno per diventare una pagina pubblica Facebook (ed anche un Website + canale Youtube). Abbiamo deciso di partire il 20 giugno (sabato prossimo), che è un mese esatto dal post di commiato sul ritorno alla normalità – un post che ha suscitato una straordinaria reazione di supporto e solidarietà, letteralmente “costringendoci” ad andare avanti in questo progetto in un modo che speriamo possa diventare utile per tantissime persone. Ancora qualche giorno di pazienza e poi ci siamo!
2. RICOMINCIARE DALLA SCIENZA
Esce a fine mese per Rizzoli un saggio intitolato “Ricominciare dalla scienza” che ho scritto in collaborazione con Manuela Galbiati e Riccardo Lascialfari, in cui sono raccolti e riorganizzati diversi post usciti su questa pagina da febbraio fino al 20 maggio.
La mia parte dei proventi delle vendite di questo libro andrà a finanziare un ASSEGNO DI RICERCA di 25.000 Euro per un giovane ricercatore che lavorerà nel laboratorio del Prof. Andrea Cossarizza (Università di Modena) su un progetto di ricerca focalizzato a scoprire le cause viro-immunologiche della “tempesta di citochine” tipica dei casi severi di COVID-19 (follow-up di un paper in press per una grande rivista!).
3. REMDESIVIR SU NATURE E FDA SULLA CLOROCHINA
Il 9 giugno scorso è apparso su Nature un ottimo articolo di Williamson BN et al., (“Clinical benefit of remdesivir in rhesus macaques infected with SARS-CoV-2”) in cui si dimostra che la somministrazione precoce di Remdesivir reduce drammaticamente il rischio di sviluppare polmonite da SARS-CoV-2 in macachi. Ricordo che in un largo studio controllato sull’uomo Remdesivir ha ridotto del 31% la mortalità anche quando somministrato in fase più avanzata di malattia. Aumenta dunque l’evidenza scientifica per cui questo farmaco può essere ragionevolmente definito “PROMETTENTE” nella terapia di COVID-19.
E’ notizia di oggi, invece, cha la FDA ha revocato l’autorizzazione data in “emergenza” all’uso di clorochina e idrossiclorochina per COVID-19.
4. DISCUSSIONE SUI LOCKDOWNS
Tra le migliaia di commenti che riceviamo (ed a quali non è umanamente possibile rispondere) ce n’è uno al quale voglio dare risposta “pubblica”. Il commento è che sarebbe “pericoloso mettere in discussione la necessità delle “chiusure” in quanto, se queste fossero di nuovo necessarie, la gente non le accetterebbe”. Per quanto mi riguarda questo modo di ragionare è al contempo illogico, pseudo-scientifico ed anti-democratico.
Illogico, in quanto parlare di “necessità dei lockdowns” presuppone una valutazione di tipo scientifico che non può esistere se tale necessità non può essere esaminata e criticata scientificamente. Pseudo-scientifico, in quanto conferisce un alone di validità ed autorità “scientifica” ad affermazioni che scientifiche non sono, in quanto sottratte alla valutazione critica che la scienza fa di sé stessa. Anti-democratico, in quanto presume che i cittadini non abbiano il diritto né siano in grado di decidere cosa è meglio per loro.
Morale della favola. Usiamo tutta la prudenza necessaria (ma senza farne un feticcio, perché anche la troppa prudenza fa le sue vittime), e non diamo alcuno spazio ai negazionisti complottisti, che vendono pseudoscienza di segno opposto. Al contempo, però, nessun compromesso sulla importanza di valutare criticamente i dati a favore (o sfavore) della necessità dei lockdowns nel ridurre i danni da COVID-19.
5. UNA LETTURA IMPORTANTE
E’ un interessante studio di Carlo Caduff (Reader in the Department of Global Health & Social Medicine, Director of Postgraduate Research Studies, Chair of the Culture, Medicine and Power research group, King’s College, London UK) dal titolo: “What Went Wrong: Corona and the World after the Full Stop”, in press for Medical Anthropology Quarterly. (pdf disponibile su richiesta)
6. LA RITIRATA CONTINUA.
Anche oggi scendono tutti i numeri
A partire dal numero dei ricoverati in terapia intensiva per COVID-19 in Italia (da 207 a 177, e siamo al 4.3% del valore di picco). Fermiamoci un attimo a riflettere: 4.3% del picco. Scende anche il numero dei ricoveri ospedalieri totali (da 3.489 a 3.301, quindi di altre 188 unità, e siamo al 11.3% del picco) mentre i casi attivi totali scendono da 25.909 a 24.569, quindi di altre 1.340 unità (vedi grafico).
Per come la vedo io, sono numeri MOLTO POSITIVI. Passo dopo passo, un giorno alla volta, con prudenza, con ottimismo, stiamo andando verso la fine. Con due messaggi che, a mio avviso, dovrebbero essere chiari a tutti.
Il primo è che la riapertura a fasi dell’Italia (4 maggio –> 18 maggio –> 3 giugno) non ha causato nessun rimbalzo dei casi, come molti invece temevano e prevedevano. Il secondo messaggio è che ormai sta diventando impossible sostenere allo stesso tempo i due pilastri della “narrativa catastrofista” su COVID-19 – i.e., che la fine dei “lockdowns” porta automaticamente il R0 a diventare >1, e che nessun altro fattore possa mitigare la diffusione del virus (stagionalità, attenuazione del virus, immunità naturale o quant’altro).
E’ vero che il virus è lungi dall’essere sconfitto in modo definitivo, la pandemia è tutt’altro che finita, c’è ancora tanto lavoro da fare per virologi, immunologi, medici, epidemiologi, etc. Ma la narrativa catastrofista – alimentata da media sensazionalisti, politici impauriti e/o opportunisti, ed esperti drogati dai riflettori – va messa in soffitta, una volta per tutte.
Di paura ne abbiamo avuta fin troppa. Per l’Italia adesso deve arrivare l’ora dell’ottimismo che viene dalla conoscenza, degli interventi mirati ed intelligenti (vedi DECALOGO di domenica scorsa), e del coraggio di tornare ad una piena normalità, consapevole e responsabile.”