Sulla navetta Crew Dragon di SpaceX gli astronauti hanno vissuto sensazioni differenti rispetto allo Space Shuttle: lo raccontano Doug Hurley e Bob Behnken durante la loro prima conferenza stampa a bordo della Stazione spaziale internazionale (Iss), in compagnia del comandante Chris Cassidy. Le differenze con lo Shuttle si sono fatte sentire ancora prima del lancio, durante il caricamento del carburante del Falcon9 mentre gli astronauti erano a bordo.
“Per noi – spiega Behnken – è stata una nuova esperienza quella di sentire lo sfiato e il suono delle valvole e le vibrazioni associate alle operazioni”. Durante il volo, invece, il distacco del primo stadio “è andato più liscio, mentre il secondo stadio è stato più brusco rispetto allo Shuttle, ma ce lo aspettavamo”, spiega l’astronauta.
Anche l’aggancio alla Iss è stato diverso: “non lo abbiamo quasi sentito, è stato tranquillo”, aggiunge Hurley. Promosse a pieni voti le tute: “le abbiamo provate 200 volte, sono personalizzate e molto comode”, precisa l’astronauta, che a una domanda sul bagno della Crew Dragon assicura che “ha funzionato molto bene, è simile a quello dello Shuttle”.
“Onestamente non so se durante le 19 ore di rendez-vous abbiamo mai riflettuto” sulla portata storica del volo, ammette l’astronauta Hurley. “Tutti gli sforzi mentali e fisici erano concentrati sulla riuscita delle operazioni. Per ora abbiamo solo eseguito l’aggancio alla Stazione spaziale, ma dobbiamo ancora compiere la nostra missione, fare il rientro a terra e il recupero. Siamo pieni di lavoro da fare, dopo ci sarà il tempo per pensarci“.
La durata della loro permanenza a bordo è ancora tutta da definire e proprio questa è la cosa che appare più insolita a Bob Behnken, alle prese con un figlio impaziente di sapere quando il papà tornerà. “Telefonare a casa è stata la prima cosa che volevo fare” una volta salito sulla Stazione spaziale, ammette l’astronauta. A bordo hanno trovato un ambiente più silenzioso e meglio equipaggiato rispetto ai tempi dello Shuttle.
Hurley ha perfino ritrovato la bandierina americana che il suo equipaggio aveva lasciato lì nel 2011 in occasione dell’ultimo volo. Ha quindi affermato che la riporterà sulla Terra, come simbolo delle “migliaia di persone che hanno reso tutto questo possibile, dai compagni della SpaceX a quelli della Nasa e del programma dei voli commerciali”.