La volontà di non cedere alla forte corrente che avrebbe potuto porre fina alla sua breve vita, unita alla determinazione dei volontari del Rifugio Miletta e del dott. Luca Visconti, hanno fatto sì che una storia, iniziata drammaticamente, si sia conclusa con un lieto fine.
Nelle prime ore del mattino di lunedì 1 giugno, una chiamata ai Vigili del Fuoco di Novara aveva avvisato di un “cerbiatto” caduto nel canale Regina Elena, nel comune di Cameri. La squadra dei Vigili del Fuoco giunta sul posto si era resa conto che, a causa della forte corrente, non sarebbe stato possibile mettere in acqua il gommone che avrebbe facilitato enormemente il soccorso dell’animale.
La squadra di soccorso dei volontari del Rifugio Miletta, il Centro di Recupero Animali Selvatici della Provincia di Novara, arrivata poco dopo, compresa la complessa situazione, aveva deciso di coinvolgere immediatamente uno dei suoi veterinari, il Dott. Luca Visconti.
L’operazione presentava rischi enormi: la capriola, seppur esausta, era riuscita a raggiungere l’unico stretto spazio erboso al centro della chiusa che separa in due il canale, arrampicandosi sui rami che sporgevano dalla superficie dell’acqua, e a nascondersi in mezzo agli arbusti.
I volontari, assieme ai Vigili del Fuoco, avevano steso delle reti di cattura sui due lati dell’area a cui era possibile accedere, per tentare di prevenire nuovamente la fuga dell’animale nel momento in cui il veterinario avesse sparato il dardo narcotizzante.
«A quel punto abbiamo vissuto momenti drammatici» racconta Alessandra Motta, responsabile del CRAS, «in quanto la capriola era sì sedata, ma probabilmente la volontà di sopravvivere era tale da spingerla verso l’unico lato del triangolo che non potevamo coprire con le reti. Continuava a nuotare contro corrente cercando in tutti i modi di tenere la testa fuori dall’acqua. Abbiamo cercato allora di sospingerla nuovamente verso lo stesso punto dal quale si era issata la prima volta e, fortunatamente, è riuscita a salirci. A quel punto l’abbiamo indirizzata verso le reti e l’abbiamo catturata».
«È difficile esprimere a parole il sentimento che si prova nel momento in cui si apre la cassa e l’animale soccorso inizia a riprendersi la sua vita, passo dopo passo, balzo dopo balzo. È un’istante, pochi secondi, che però ripagano di tutte le fatiche che facciamo prendendoci costantemente cura di tutti i selvatici che soccorriamo.» aggiunge Federica Baroli, volontaria che ha effettuato il soccorso..
Il Rifugio Miletta è un’organizzazione di volontariato con sede ad Agrate Conturbia. È operativa su tutto il territorio della Provincia di Novara per il soccorso, la cura, la riabilitazione e la reintroduzione in Natura degli animali Selvatici in difficoltà. Il Rifugio Miletta è anche un rifugio per 175 animali, considerati “da reddito”, salvati da situazioni di sfruttamento, degrado e maltrattamento, che al rifugio possono vivere in stato di semi-libertà, senza che nulla sia chiesto loro in cambio.