Scienza: progetto Usa per identificare i virus più pericolosi 

"Alcuni di questi sono potenziali pericoli per la nostra specie, come ceppi precedentemente sconosciuti di Ebola, SARS e MERS, anche se SARS-CoV-2 non è stato rilevato in anticipo da PREDICT"
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Secondo alcune stime potrebbero essere almeno 800mila i virus animali in grado di essere trasmessi all’uomo, ma identificarli tutti sarebbe un lavoro estremamente complesso, quasi irrealizzabile. Per questo l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (United States Agency for International Development – USAID) gestisce il programma PREDICT, in cui sono stati investiti oltre 200 milioni di dollari in un progetto di ricerca decennale che ha coinvolto 30 paesi, grazie al quale sono stati identificati 931 nuovi virus tra selvaggina e esseri umani.

“Alcuni di questi sono potenziali pericoli per la nostra specie, come ceppi precedentemente sconosciuti di Ebola, SARS e MERS, anche se SARS-CoV-2, il virus responsabile di COVID-19, non è stato rilevato in anticipo da PREDICT”, spiega al New Scientist Amesh Adalja del Johns Hopkins Center for Health Security nel Maryland, che nel 2018 ha guidato più di 120 interviste internazionali con esperti di malattie infettive, che avevano ipotizzato l’eventualità che si verificasse una pandemia provocata da un nuovo ceppo virale trasmesso all’uomo dagli animali.

“I virus più mortali, come l’Ebola, tendenzialmente non provocano un’emergenza a livello globale, perché il decesso dell’ospite si verifica prima che egli possa contagiare altre persone ed è poco probabile che l’infezione sia asintomatica”, continua l’esperto. “Dobbiamo inoltre considerare una distinzione fondamentale tra i virus a DNA e a RNA: i primi rappresentano infatti un rischio relativamente minore, salvo eccezioni come il vaiolo, mentre i secondi possono essere molto pericolosi”, aggiunge Adalja.

Lo scienziato riporta le cinque principali famiglie, oltre ai coronavirus, potenzialmente problematiche e da cui potrebbero emergere future pandemie a livello globale. La prima famiglia è quella dei picornavirus che, come i rinovirus o gli enterovirus, generalmente causano raffreddori, poliomielite e patologie dell’afta epizootica. Essendo responsabili di una serie di malattie con sintomi lievi, i picornavirus, secondo gli scienziati, sono stati spesso trascurati nel conteggio dei virus potenzialmente pandemici.

Tra i virus citati da Adalja ci sono i pneumovirus, alcuni dei quali potrebbero aver avuto origine dagli uccelli. Poi i paramyxoviridae, che comprendono morbillo e parotite; e gli orthomyxoviridae, come il virus dell’influenza, uno dei piu’ pericolosi, perche’ muta facilmente e si trasmette prima che i sintomi emergano. “Non abbiamo ancora prove complete sulla capacita’ di tutti questi virus di trasmettersi dalla fauna animale all’uomo, ma sappiamo che possono potenzialmente rappresentare una grave minaccia alla nostra salute”, conclude Eddie Holmes dell’Universita’ di Sydney in Australia.

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