Il circolo polare è bollente dopo una primavera che si è classificata come la seconda più calda di sempre sul pianeta a livello climatologico facendo registrare una temperatura media sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura superiore di 1,06 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo. È quanto emerge dalle elaborazioni Coldiretti in riferimento al nuovo record di temperatura al circolo polare artico russo, sulla base del Noaa il National Climatic Data Centre che rileva i dati dal 1880. Se a Verkhoyansk il portale meteorologico ‘Pogoda i Klimat’ ha registrato sabato scorso un picco di 38 gradi centigradi, la primavera in Italia è stata la nona più bollente dal 1800 secondo Isac Cnr che ha rilevato una temperatura superiore di 0,84 gradi la media.
Una stagione che- precisa la Coldiretti – è stata anche sconvolta da nubifragi, bombe d’acqua, grandinate, trombe d’aria e violenti temporali che hanno colpito a macchia di leopardo la Penisola, con pesanti danni all’agricoltura secondo le stime della Coldiretti. L’anomalia climatica conferma – precisa la Coldiretti – la tendenza al surriscaldamento anche in Italia con il 2019 che è stato complessivamente il quarto anno più bollente dal 1800 dopo i record di 2014, 2015 e 2018 secondo elaborazioni Coldiretti. Una tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti – si manifesta con una elevata frequenza di eventi estremi e sfasamenti stagionali che sconvolgono i normali cicli colturali ed impattano sul calendario di raccolta e sulle disponibilità dei prodotti che i consumatori mettono nel carrello della spesa. L’agricoltura – conclude la Coldiretti – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con sfasamenti stagionali ed eventi estremi che hanno causato una perdita in Italia di oltre 14 miliardi di euro nel corso del decennio.