I test sierologici, che la Croce Rossa Italiana sta effettuando in tutta Italia su un campione di 150 mila persone individuate in base a fasce di età e altre caratteristiche utili a rendere efficace l’indagine, sono iniziati ormai da giorni. Dal Trentino alla Calabria, le Regioni si sono attivate per individuare i cittadini, contattarli e procedere al prelievo attraverso i volontari della Cri. Ora iniziano ad arrivare i primi esiti e, a quanto pare, arriva anche un’amara conferma: l’ignoranza degli italiani è infinita, purtroppo per noi.
Ecco cosa accade: molti non hanno compreso la differenza tra test sierologico e tampone. Tra anticorpi e virus. Tra positività al coronavirus e positività del test in questione. Il primo sentore, a dire il vero, si era avuto qualche giorno fa quando erano iniziate le telefonate della Croce Rossa ai cittadini individuati per l’indagine sierologica: molti si erano rifiutati di sottoporsi al test, con la paura di essere messi in quarantena in caso di positività, oppure di essere costretti a chissà quali strane cure e procedure da seguire. Ora, con i primi esiti, arriva anche la conferma del fatto che molti italiani non hanno capito. Nulla.
Oggi, ad esempio, in un comune calabrese in provincia di Cosenza, Mormanno, è arrivato esito positivo per due persone sottoposte a test sierologico. Ecco il comunicato stampa resto noto dall’amministrazione comunale locale: “La procedura di accesso ad una clinica ha permesso, attraverso test diagnostico, di scoprire positività in atto. L’altro caso invece è stato refertato dal test seriologico dell’indagine nazionale. Già attivate le misure precauzionali per la comunità. “Non abbassare la guardia e vivere questa fase con la giusta prudenza perché il virus è ancora presente”. È l’appello di Giuseppe Regina, Sindaco di Mormanno, che invita però alla «massima tranquillità e fiducia nell’operato delle istituzioni preposte al controllo dell’emergenza sanitaria» dopo la notizia che un cittadino di Mormanno ed un’altra persona che abita nel territorio comunale, ma residente in altra comunità del Pollino, sono risultati con carica attiva ai test seriologico. Il primo ha effettuato l’esame prima di un accesso in una clinica, l’altra ha scoperto la sua positività dopo aver effettuato, nella comunità dove risulta residente anche se vive a Mormanno da diverso tempo, il test sierologico all’interno dell’indagine epidemiologica nazionale condotta dal Ministero della Salute in collaborazione con Istat e Croce Rossa Italiana”
“Mentre si attende l’esito del tampone già richiesto all’Asp attraverso gli uffici competenti – prosegue la nota – e che darà la conferma ufficiale dell’eventuale positività con tratti asintomatici del soggetto che doveva avere accesso alla clinica privata, per l’altra persona è stato già effettuato il tampone il cui esito si attende nella giornata di domani. Per entrambe le persone sono stati già attivati tutti i protocolli ufficiali. Il primo cittadino di Mormanno avvisa la cittadinanza di aver già messo in quarantena tutti i nuclei familiari degli interessati e ora si sta lavorando per ricostruire la filiera dei contatti avuti negli ultimi giorni. “Evitiamo la spiacevole pratica, già registrata in altri comuni, della morbosa curiosità di andare alla ricerca delle generalità delle persona positive al Covid 19 e dimostriamo, invece, in pieno spirito di solidarietà che ha caratterizzato la prima fase di questo periodo della nostra cittadina, la vicinanza ai nostri concittadini assicurando loro ed ai loro familiari la giusta serenità per vivere questo momento nel pieno rispetto della privacy”.
“Assicuriamo anche in questa fase la massima trasparenza per tutta la comunità che sarà informata sull’evolversi della situazione augurando presto che tutto torni alla normalità garantita fino ad ora anche dai responsabili comportamenti di ciascuno. Continuiamo a rispettare le distanze di sicurezza e tutte le norme anti contagio per vivere in serenità anche questo momento“.
Dunque, cosa si evince da questo comunicato stampa? Innanzitutto che la gente si lascia prendere dal panico troppo facilmente. Poi che urge, per l’ennesima volta, spiegare in maniera semplice e immediata quale sia la differenza tra tampone e test sierologico. Il tampone serve a verificare se il soggetto preso in esame ha il coronavirus, nel momento in cui viene analizzato. Il test sierologico serve ad indagare se l’organismo del soggetto preso in esame abbia prodotto gli anticorpi contro il Covid-19. In questo caso le possibilità sono due: o si è già guariti oppure l’infezione è ancora in corso ma già le nostre difese immunitarie sono a lavoro per difenderci. Per capirlo, appurata la positività al sierologico, si provvederà poi a sottoporre i cittadini al tampone. Risultare positivi al test sierologico e negativi al tampone, dunque, potrebbe essere un’ottima notizia per noi stessi e per chi ci sta intorno. Perché? Semplice: se siamo già guariti dal Coronavirus e non ci siamo nemmeno accorti di averlo avuto l’abbiamo scampata bella e siamo sopravvissuti alla grande.