Alex Zanardi in terapia intensiva: il medico che lo ha soccorso spiega cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi

Ieri Alex Zanardi è stato trasferito, da un centro specialistico di neuroriabilitazione, al reparto di Terapia Intensiva dell'Ospedale San Raffaele
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A causa di una “intercorsa instabilità delle condizioni cliniche“, ieri Alex Zanardi è stato trasferito, da un centro specialistico di neuroriabilitazione, al reparto di Terapia Intensiva dell’Ospedale San Raffaele di Milano.

In questi casi, l’evoluzione clinica procede in un modo che definiamo ondulatorio, con riprese che vanno oltre le più ottimistiche aspettative e peggioramenti improvvisi che possono lasciare sconcertati“, “non bisogna esagerare con l’ottimismo ma allo stesso tempo neppure cadere nel peggior pessimismo se Alex ha avuto un aggravamento ed è tornato in terapia intensiva. Passaggi del genere potrebbero accadere ancora per un anno, la letteratura scientifica ce lo insegna“: lo ha dichiarato, in un’intervista a Corriere della Sera, Robusto Biagioni, il medico di emergenza e responsabile del 118 della zona di Grosseto che ha prestato soccorso ad Alex Zanardi subito dopo l’incidente, avvenuto lo scorso 19 giugno. “I pazienti che hanno subito traumi simili a quello di Alex possono affrontare delle fasi di peggioramento, ma anche avere degli straordinari e repentini miglioramenti, perfino quando sembra che le condizioni respiratorie siano pregiudicate“. “Tutto può accadere e non bisogna mai arrendersi“.
Secondo il medico la situazione “neurologica può essere valutata solo più avanti. Quella degli organi vitali invece può avere continue oscillazioni. C’è un’evoluzione costante dei parametri“. “Non è possibile fare un bilancio delle funzioni vitali in una fase così delicata. L’immobilizzazione stessa è un fattore di rischio anche per un soggetto sano, figuriamoci per chi ha subito tre interventi chirurgici come Zanardi. Ogni paziente risponde in modo soggettivo“.

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