Clima: il Giappone verso la riduzione del 90% delle centrali a carbone

Il governo giapponese intende sospendere e successivamente smantellare gran parte delle vecchie centrali a carbone entro l'anno fiscale 2030
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Il governo giapponese intende sospendere e successivamente smantellare gran parte delle vecchie centrali a carbone entro l’anno fiscale 2030. Lo ha detto il ministro dell’Industria nipponico Hiroshi Kajiyama nel corso di una conferenza stampa, confermando la volontà dell’esecutivo di abolire gli impianti più obsoleti in linea con le aspettative della comunità internazionale per fronteggiare il cambiamento climatico.

Circa 100 impianti, o almeno il 90% delle 114 centrali termoelettriche a carbone, saranno spente o demolite, ha detto Kajiyama, con le negoziazioni che partiranno già da questo mese per facilitare il processo di transazione a diverse forme di energia rinnovabile.

Il Giappone attualmente genera circa il 32% del suo fabbisogno energetico dal carbone, e solo il 17% da risorse con un minor impatto ambientale, tra queste l’energia solare e quella eolica. Lo scorso marzo il governo di Tokyo ha confermato l’obiettivo di una riduzione del 26% nelle emissioni di carbone a partire dall’anno fiscale 2013 fino al 2030 in base all’Accordo di Parigi del 2015, malgrado le aspettative di un target più ambizioso.

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