Coronavirus, l’economista sul NYT: “Come è possibile che l’America abbia fatto peggio dell’Italia?”

Coronavirus: "Perché l'America di Trump non può essere come l'Italia?" si chiede l'economista e saggista statunitense Paul Krugman
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Perché l’America di Trump non può essere come l’Italia?“: è l’interrogativo al quale tenta di rispondere l’economista e saggista statunitense Paul Krugman, professore presso l’Università di Princeton, Premio Nobel nel 2018.
Krugman ha firmato sul New York Times un editoriale dedicato alla gestione dell’emergenza Coronavirus.
Qualche giorno fa il Times ha pubblicato un articolo su come l’amministrazione Trump sia riuscita a fallire completamente nella risposta al Coronavirus. Il pezzo ha confermato quello che chiunque abbia seguito la debacle sospettava“.
Su una cosa non si era però ancora riflettuto, “il ruolo centrale svolto dall’esperienza dell’Italia“.
L’Italia è stato il primo Paese occidentale ad avere una grande ondata di contagi. Gli ospedali erano sopraffatti e il bilancio iniziale delle vittime terribile. Poi è stato raggiunto il picco ed è iniziato un ripido calo. I funzionari della Casa Bianca erano convinti che anche l’America avrebbe avuto lo stesso percorso. E invece no“, si legge sul New York Times. “A questo punto possiamo solo guardare speranzosi al successo dell’Italia nel contenere il coronavirus: ristoranti e bar sono riaperti, se pur con delle restrizioni la vita è ripresa in modo normale e il tasso di mortalità in Italia è un decimo di quello negli Stati Uniti“. “Nonostante Donald Trump si vanti di aver dato la migliore risposta al coronavirus nel mondo e qualche sostenitore credulone possa anche crederci, la mia opinione è che la nostra gestione del virus ha fallito completamente rispetto a quella della Germania, ad esempio. Non è sorprendente che la disciplina e la competenza tedesche abbiano dato i loro risultati. Ma come è possibile che l’America abbia fatto peggio dell’Italia?“, si chiede Krugman abbandonandosi a qualche stereotipo sul nostro Paese, come quello dei “cittadini non noti per la disponibilità a seguire le regole“.

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