Coronavirus, l’Italia che funziona: bloccati 6 focolai nel Mantovano tra macelli e salumifici, umidità e freddo degli impianti favoriscono il contagio

Nel Mantovano, "i 'protocolli Anticovid' hanno permesso di soffocare sei focolai prima ancora che si propagassero: 1.500 tamponi eseguiti, 70 persone positive"
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In questa fase di convivenza con il coronavirus, è fondamentale individuare e circoscrivere rapidamente i nuovi focolai attraverso i tamponi, il contact tracing e l’isolamento delle persone contagiate. Un ottimo esempio arriva dal Mantovano, dove sono stati identificati e spenti diversi focolai tra macelli e salumifici.

Da giorni, viene condotto uno screening a tappeto dopo l’identificazione di alcuni focolai gia’ a partire da fine giugno, in una zona vicino al Po, tra Viadana e Dosolo, che ha portato ad individuare decine di lavoratori positivi al Coronavirus, in gran parte senza sintomi o con forme lievi. E proprio a causa di questi focolai, secondo i dati forniti oggi dalla Regione Lombardia, la provincia di Mantova ha superato quella di Milano per numero di nuovi contagi: 17 (ieri erano 13) contro i 16 del capoluogo lombardo. L’ultimo cluster in ordine di tempo, segnalato dall’Ats (Agenzia tutela salute) Valpadana, ha riguardato il salumificio Fratelli Montagnini di Viadana, dove ieri le squadre Usca (Unita’ speciali di continuita’ assistenziale) sono intervenute per sottoporre a tampone 26 dipendenti, dopo che uno di loro era stato ricoverato in ospedale con febbre alta. Cinque sono risultati positivi, tra cui 3 lavoratori di una cooperativa. L’Ats ha predisposto ieri la chiusura dell’attivita’ e oggi e’ stata effettuata la sanificazione.

macello mattatoio Un migliaio i tamponi eseguiti in totale in questi giorni sul personale e sui loro contatti stretti e molte le persone poste in isolamento. In tutto, sono 70 i lavoratori (non tutti residenti nel Mantovano) risultati contagiati in cinque macelli e salumifici tra Viadana e Dosolo, di cui due ricoverati in ospedale in condizioni che non sarebbero gravi. Le attivita’ produttive interessate dai nuovi focolai sono il salumificio Gardani (11 contagi), il macello Ghinzelli (41 casi), il salumificio Rosa (6) e il salumificio Fratelli Montagnini (5), tutti a Viadana, e il macello Martelli di Dosolo (5 casi). Tutte le strutture, tranne il Montagnini, sono tornate a funzionare regolarmente (nei giorni scorsi l’interruzione aveva riguardato, ma solo per tre giorni, il macello Ghinzelli). I tecnici della Ats hanno controllato il rispetto dei protocolli di sicurezza nelle aziende e al momento non risulterebbero violazioni. Il prefetto di Mantova Carolina Bellantoni, dopo una riunione del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, ha chiesto alle forze dell’ordine di intensificare l’attivita’ di vigilanza e di controllo sulle misure di isolamento, invitando i sindaci ad attivare i presidi necessari per assistere le persone in quarantena.

I ‘protocolli Anticovid’, messi in atto dall’Ats Valpadana in collaborazione con medici di base, medici del lavoro e aziende, hanno permesso di soffocare sei focolai prima ancora che si propagassero: 1.500 tamponi eseguiti, 70 persone positive di cui 58 residenti sul territorio lombardo, 54 in provincia di Mantova e 4 in provincia di Cremona“, ha affermato in una nota l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera. “I primi quattro casi erano riferiti a due nuclei familiari che hanno fatto scattare la ‘strategia dei cerchi concentrici’: tamponi immediati ai contatti parentali diretti, poi ad amici e colleghi prossimi ai casi segnalati e, infine, a tutti i lavoratori delle aziende coinvolte. L’azione e’ stata condotta dal servizio di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro, insieme alle unita’ speciali di continuita’ assistenziale che, in loco, hanno effettuato i test molecolari. Il protocollo prevede l’isolamento e la presa in carico dei casi positiviaggiunge Gallera – la chiusura temporanea dell’attivita’ produttiva e la sanificazione degli ambienti, la riapertura dell’azienda in totale sicurezza”. “Questa nuova fase – conclude l’assessore Gallera – si caratterizza per il rafforzamento delle attivita’ di monitoraggio e sorveglianza sul territorio in tutta la Lombardia, a cura delle Ats: tamponi a tappeto a seguito di segnalazioni da parte dei medici di medicina generale o dei datori di lavoro; il monitoraggio continuo degli ambienti (comuni, frazioni, quartieri, realta’ condominiali o lavorative) dove si sono verificati i casi con l’effettuazione del tampone e, all’occorrenza, del test sierologico”.

mattatoio germaniaNelle ultime settimane, si sono susseguite numerose segnalazioni di focolai in macelli in altre parti del mondo: famoso quello nel piu’ grande mattatoio d’Europa, a Guetersloh, in Germania, ma ce ne sono stati anche in Irlanda, Francia, Regno Unito, Olanda, Spagna, Canada e Stati Uniti, dove sono stati colpiti quasi 200 impianti di macellazione. Secondo l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, ordinario di Igiene all’universita’ di Pisa, a capo della task force della Regione Puglia per l’emergenza Coronavirus, l’umidita’ e il freddo delle celle frigorifere sono la spiegazione dei casi di contagi in diversi macelli del mondo. Ma non ci sono pericoli per il consumo di carne.

Lopalco ha coordinato l’indagine della Asl di Bari su un caso in una struttura di macellazione locale. Il caso studiato da Lopalco ha riguardato una struttura a Palo del Colle in provincia di Bari dove 71 impiegati sono risultati positivi al virus. Per Lopalco, che ha appena pubblicato i risultati della sua indagine, non esiste un’unica causa ma piu’ motivazioni che tutte insieme rendono questi ambienti di lavoro particolarmente a rischio. Questi stabilimenti hanno infatti alcune condizioni ambientali particolari: zone dove si usano getti di acqua a pressione e i lavoratori stanno in mezzo ad una nuvola di acqua calda e vapore; e zone dove i lavoratori lavorano in un enormi celle frigo. “Il freddo produce un abbassamento delle difese” spiega l’esperto. Ma la carne e’ sicura, conclude Lopalco, assicurando che “la via alimentare e’ esclusa dal contagio“.

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