Coronavirus, Società Igiene: “Probabile ritorno in autunno, il vaccino antinfluenzale è una priorità”

"Fondamentale proteggere la popolazione con particolare riguardo alle fasce fragili, utilizzando tutti i mezzi a nostra disposizione, compresi i vaccini già disponibili per altre patologie"
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In questo momento in cui la fase grave dell’epidemia di coronavirus in Italia è ormai lontana, si pensa alla possibilità di una seconda ondata in autunno. “Allo stato delle attuali conoscenze è probabile che nella prossima stagione autunno-invernale vi possa essere un ritorno su più larga scala dei contagi da nuovo coronavirus Sars-Cov-2″, ha scritto, in una nota, la Società italiana di Igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti), sottolineando come sia “fondamentale proteggere la popolazione con particolare riguardo alle fasce fragili, utilizzando tutti i mezzi a nostra disposizione, compresi i vaccini già disponibili per altre patologie che rappresentano uno strumento formidabile di prevenzione primaria”. Uno degli ‘effetti collaterali’ gravi della pandemia, ricorda la Siti è stato il fatto che “la paura di contagiarsi ha spinto molte persone a non rivolgersi agli ospedali in modo tempestivo pur in presenza di malattie gravi come ictus ed infarti“. E si è registrato anche, in Italia e in molti Paesi in Europa e nel mondo, “un drammatico calo delle coperture vaccinali sia per le immunizzazioni dell’età pediatrico-adolescenziale che per quelle raccomandate nell’adulto e nell’anziano”.

vaccino antinfluenzale anzianiLa Siti, in sintonia con l’Organizzazione mondiale della Sanità, ribadisce come la vaccinazione antinfluenzale costituisca una priorità sia per l’elevato impatto che hanno, in Italia, le sindromi similinfluenzali, con numeri che, in ogni stagione, sono stimati in circa 8-10 milioni di casi, sia a causa delle scarse coperture vaccinali raggiunte che sono intorno al 50% nella popolazione target (oltre i 64 anni di età) e circa il 25% nei pazienti con fattori di rischio, quindi ben distanti dal 75% quale obiettivo minimo perseguibile come indicato annualmente nella circolare ministeriale su ‘Prevenzione e controllo dell’influenza‘”. Aumentare “le coperture vaccinali per influenza (e pneumococco) diventa preminente considerato l’impatto che hanno le malattie provocate dai microrganismi responsabili di queste infezioni soprattutto sulla popolazione anziana e sulle persone di qualsiasi età con malattie croniche (cardiopatie, patologie croniche dell’apparato respiratorio, cancro, diabete, ecc.)”. Inoltre “è di primaria importanza abbassare l’incidenza di malattie respiratorie acute nella popolazione perché di fatto si agevola l’attività di chi deve fare diagnosi differenziale tra Sars-Cov-2 e altri patogeni respiratori, che causando sindromi caratterizzate da segni e sintomi quali febbre e tosse, sono indistinguibili dal punto di vista clinico”.

Un’ulteriore elemento da considerare “la composizione del vaccino per la prossima stagione influenzale 2020-2021 che avrà due nuove varianti antigeniche di tipo A ed una nuova variante antigenica di tipo B, quindi essendo un vaccino completamente diverso rispetto a quello dell’anno precedente si rafforza la raccomandazione di sottoporsi alla pratica vaccinale al fine di ridurre l’incidenza dell’influenza, le sue complicanze e la mortalità ad essa legata”. Secondo gli igienisti italiani e tutti gli operatori sanitari della prevenzione “la tragica esperienza maturata nel corso dell’epidemia da Sars-Cov-2, deve comunque costituire un prezioso patrimonio di conoscenze che deve essere attentamente valutato e servire da riferimento per un presidio efficiente della salute pubblica nell’immediato futuro, a partire dalla stagione invernale con un’adesione sempre più consapevole da parte della popolazione alla vaccinazione influenzale che rappresenta l’arma migliore che abbiamo a disposizione per combattere questa infezione”.

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