Coronavirus, “campanello d’allarme” da uno studio tutto italiano: possibile trasmissione mamma-feto in gravidanza

Trovati anticorpi contro il SARS-CoV-2 nel cordone ombelicale, nel latte materno, nella placenta e nella vagina di donne in gravidanza colpite da Covid-19
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Nuovi indizi sul fatto che SARS-CoV-2 può essere trasmesso da mamma a neonato arrivano da uno studio tutto italiano. Un team di ricercatori italiani guidati da Claudio Fenizia, docente di Immunologia all’università Statale di Milano, ha infatti trovato anticorpi contro il SARS-CoV-2 nel cordone ombelicale, nel latte materno, nella placenta e nella vagina di donne in gravidanza colpite da Covid-19.

Il lavoro non è ancora pubblicato ma Fenizia ha anticipato i risultati dello studio condotto su 31 donne incinte, seguite in 3 ospedali dell’area milanese tra marzo e aprile, durante una conferenza stampa virtuale organizzata dall’International Aids Society alla quale ha partecipato anche Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid) dei National Institutes of Health (Nih) americani, esperto della task force USA per l’emergenza Covid. Sul totale dei neonati del campione analizzato dagli esperti, due sono risultati positivi al virus ed entrambi sono guariti rapidamente. Uno, in particolare, si è negativizzato dopo due giorni, segno – secondo gli studiosi – che stava già producendo anticorpi contro SARS-Cov-2 in utero.

donna incintaAnche se la notizia è importante e rimbalza sui media internazionali, Fenizia tiene a precisare che si tratta di dati preliminari e condizionati da fattori che rendono prematuro trarre conclusioni che abbiano un impatto sull’assistenza alle future mamme infettate da Covid-19. Tuttavia, “il nostro studio dovrebbe essere considerato un campanello d’allarme per aumentare la consapevolezza che sia possibile” una trasmissione materno-fetale, sottolinea lo scienziato, con l’auspicio che vengano condotti ulteriori studi in questo campo.

Precedenti indagini condotte in Cina su un piccolo numero di mamme in dolce attesa e positive al Covid-19 avevano prodotto conclusioni simili. Tutte le donne esaminate nella ricerca italiana erano in stato avanzato di gravidanza, il che lascia aperta la questione di quale possa essere l’impatto del virus nelle fasi iniziali di gestazione.

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