I succhi di frutta sono tra gli alimenti prediletti per i più piccoli che spesso, per colazione o merenda, accompagnano il loro pasto con questa tipica bevanda dolce a base di frutta. Tuttavia quanta sicurezza c’è nel consumarli?
L’incubo pesticidi e microtossine è sempre dietro l’angolo. Per tale ragione il prof. Alberto Ritieni, docente di Chimica degli Alimenti alla facoltà di Farmacia presso l’Università Federico II di Napoli e autore di libri e rubriche per Il Salvagente, ha deciso di analizzare 21 campioni di succo di pera proveniente dai mercati italiani.
Lo studio è stata svolto in collaborazione tra i ricercatori del suo team e quelli dell’Università di Valencia e pubblicato sulla rivista scientifica Food. Nella ricerca sono state rilevate fino a 9 diverse micro tossine, in particolare una rilevante presenza di zearalenone, le enniatine B, B1, A e A1, micotossine emergenti di Fusarium. No solo: sono stati identificati attraverso spettrometria di massa anche 77 residui di pesticidi, tra i quali anche alcuni non approvati come l’etossichina e il triazofos.
Nelle pere la produzione di micro tossine dipende sopratutto da Alternaria, Aspergillus e Penicillium, pertanto la ricerca si è incentrata sulla rilevazione delle rispettive sostanze. In particolare la patulina (PAT), prodotta da Aspergillus e Penicillium spp., è la micotossina più studiata nel succo di pera. In generale essa può causare epatossicità o neurotossicità. Sono state inoltre studiate citrinina (CIT) e ocratossina A (OTA), prodotte da Aspergillus e Penicillium spp. e le micotossine di Alternaria, come l’alternariolo (AOH) e l’alternariolo monometil etere (AME).
Dal punto di vista del regolamento Ue, vi sono dei imiti massimi di residui (LMR) per il succo di pera che corrispondono a quelli delle pere. Per quanto riguarda le micro tossine, il regolamento (CE) n. 1881/2006 riguarda la contaminazione nel succo di pera, fissando un LMR a 50 ng / mL per la patulina.
I succhi di pera biologici si sono rilevati vincenti, evidenziando una quantità di residui di pesticidi significativamente inferiori (p <0,05) rispetto ai campioni convenzionali.
Dai risultati si evince una vasta contaminazione del succo di pera, pertanto i ricercatori invitano a fare attenzione al consumo perché, sopratutto nei bambini, un’ingestione quotidiana di sostanze avverse potrebbe essere pericolosa sul lungo termine.