“Le pressioni eccezionali tipo quelle di Rigopiano” – dove il 18 giugno 2017 una valanga investi’ un albergo, facendo 29 vittime – “sarebbero caratteristiche della zona centrale dell’impatto” nel caso di crollo a valle del blocco da 500 mila metri cubi del ghiacciaio di Planpincieux. Lo ha detto in un video del Comune di Courmayeur il glaciologo di Fondazione montagna sicura Fabrizio Troilo, illustrando la simulazione del Slf di Davos, alla base dell’allerta scattata tra il 5 e il 9 agosto in Val Ferret e ora rientrata.
“La simulazione – ha aggiunto – ha individuato un perimetro rosso all’interno del quale le pressioni sono tali da determinare un’evacuazione della zona. Le pressioni nelle zone centrali sono tali da distruggere dei fabbricati“. Per un “impatto del genere” sulla “zona azzurra, più esterna, tra uno e dieci kilopascal, si parla di pressioni che possono far saltare finestre, infissi, tetti dalle case: le conseguenze di impatti del genere sono facilmente visibili su esempi storici di valanghe”.