“Sul vaccino c’è una situazione ancora molto da definire. Siamo a dichiarazioni, da una parte e dall’altra, che hanno molto più contenuti di tipo politico che una reale base scientifica. E parlare oggi di obbligatorietà è qualcosa che crea ulteriore confusione. Ora il punto è usare le mascherine, stare attenti a identificare i focolai e avere tutte le prudenze del caso, che dobbiamo mantenere. Perché il virus non è eliminabile per decreto”. Parola dell’infettivologo Massimo Galli, ospite a Sky Tg24. Parlare di obbligo sì o no per un vaccino anti-Covid, spiega l’esperto dell’ospedale Sacco di Milano, “oggi non ha un senso compiuto”, è “un falso” problema, “perché il vaccino non c’è e, quando avremo un certo numero dosi, all’inizio le avremo contingentate per determinati gruppi di popolazione. L’obbligatorietà è uno strumento quando si vuole raggiungere un’immunità di gregge”. Ma si deve prima “definire quante persone devono essere vaccinate perché la popolazione sia protetta” e poi perseguire l’obiettivo eventualmente con un’imposizione. “Io sono convinto che se ci fosse una vaccinazione valida la gente si precipiterebbe a vaccinarsi“, conclude Galli.