Gli Stati Uniti sono ormai a 4,66 milioni di casi confermati di Coronavirus e a quasi 155mila decessi, secondo il monitoraggio della Johns Hopkins University.
L’aumento viaggia a un ritmo di circa 60mila contagi al giorno (con l’eccezione di domenica, con 51.343 contagi rispetto a sabato ma nei giorni festivi dal conteggio mancano spesso dati non inviati).
Deborah Birx, il medico che guida la task force di risposta al Coronavirus della Casa Bianca, ha affermato ieri che chiaramente che il Paese è entrato in una “nuova fase“: l’epidemia è in aumento sia nelle aree rurali che in quelle urbane, e interessa ormai zone isolate che contavano proprio su tale caratteristica per proteggersi.
“Quello che stiamo vedendo oggi è diverso da marzo e aprile“, ha spiegato Birx. “E’ straordinariamente diffuso“.
Secondo il Washington Post, Alaska, Hawaii, Missouri, Montana and Oklahoma sono tra gli Stati che hanno registrato il maggiore incremento di contagi la scorsa settimana, con tendenze preoccupanti anche nella East Coast e del Midwest.
New York è lo Stato più colpito in termini di decessi, con 32.710 morti, più di quelli registrati in Francia o Spagna. Segue il New Jersey con 15.836, California con 9.396 e Massachusetts con 8.638.
Altri Stati con un gran numero di decessi sono l’Illinois con 7.714, la Pennsylvania con 7.223, la Florida con 7.084, il Texas con 6.865 e il Michigan con 6.457.
In riferimento ai casi positivi, la California è arrivata a 511.869, la Florida a 487.132, mentre il Texas è il terzo Stato più colpito con 447.222 contagi e New York quarto con 416.298.
L’Institute of Health Metrics and Assessments dell’Università di Washington calcola che per le elezioni presidenziali del 3 novembre gli Stati Uniti avranno superato i 230mila decessi.