Grande paura stasera in Libano dove una violentissima esplosione si è verificata a Beirut. Sembra che l’esplosione sia avvenuta all’interno del settore 12 del porto di Beirut. Intorno alle 17, due esplosioni – la prima di minore entità e la seconda più intensa – sono avvenute nella zona del porto di Beirut. Inizialmente i media hanno riferito di un’esplosione avvenuta in un silos di grano, mentre in seguito è stata confermata l’esplosione in un magazzino di petardi e materiale esplosivo. Il ministro dell’Interno, Mohamed Fahmy, ha chiarito che l’esplosione è avvenuta dentro il deposito numero 12 del porto, dove era contenuto del materiale esplosivo. Si tratta di nitrato di sodio confiscato da una nave più di un anno fa e collocato in uno dei magazzini dello scalo marittimo.
Beirut è stata dichiarata “città sinistrata”. Lo ha annunciato il Consiglio superiore di Difesa che ha decretato “lo stato di emergenza per due settimane“: lo ha reso noto la presidenza libanese.
Al-Manar, la TV ufficiale libanese del movimento sciita Hezbollah, ha reso noto che gli ospedali di Beirut sono sopraffatti dal numero di vittime dell’esplosione del porto della città; e ha rivolto un appello con la richiesta di donazioni di sangue. Secondo l’ultimo bilancio del ministero della Sanità, i morti accertati nella terrificante duplice esplosione sono finora 73 e i feriti 3700.
Si indaga sulle cause. A provocare le esplosioni che oggi hanno devastato Beirut è stato un incendio in un deposito nel porto di Beirut dove erano immagazzinate 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, sequestrate diversi anni fa da una nave.
La probabile causa della potente esplosione che ha sconvolto Beirut potrebbe essere stata “l’enorme quantità di nitrato di ammonio” immagazzinato nel porto della città. Lo ha detto il ministro dell’Interno libanese, Mohamed Fehmi, all’emittente Mtv Lebanon. Le sue dichiarazioni coincidono con quanto riferito al canale libanese Al Mayadeen dal direttore generale delle dogane. Il nitrato di ammonio è un composto chimico usato come fertilizzante, ma anche per la fabbricazione di esplosivi.
In realtà circolano notizie contrastanti su cio’ che ha causato l’esplosione terrificante avvenuta nel pomeriggio nel porto di Beirut, ma il ministro dell’Interno libanese ha chiamato in causa il nitrato di ammonio contenuto presso un magazzino stoccaggio. In particolare, secondo l’emittente Lbci, l’esplosione sarebbe stata causata dalla deflagrazione di 2.700 tonnellate di nitrato d’ammonio, esplosione avvenuta nelle operazioni di manutenzione per chiudere una falla nel recinto e impedire furto del materiale, che è utilizzato come fertilizzante ma anche come componete di esplosivo. Secondo diversi fonti, l’enorme quantitativo di nitrato era stato sequestrato nel 2013 da una nave moldava diretta verso l’Africa.
La situazione è al momento drammatica. Le esplosioni di Beirut hanno fatto crollare anche un edificio di tre piani e si cercano persone intrappolate sotto le macerie. Lo ha riferito, citando fonti mediche locali, presidente dell’Associazione dei medici stranieri in Italia (Amsi), Fouad Aoudi, in contatto con i colleghi locali I feriti ospedalizzati sarebbero circa 75, alcuni travolti mentre passavano in strada. Tutti gli operatori sanitari sono stati chiamati – ha aggiunto – a rendersi disponibili per i soccorsi. La stessa Amsi sta collaborando con le autorità sanitarie locali per l’invio di sangue.
“Come un terremoto”. “I palazzi tremano”: le prime reazioni dopo le forti esplosioni al porto di Beirut corrono via Twitter, dove vengono anche pubblicati video e foto dei danni causato dalla deflagrazione. “Un’enorme assordante esplosione ha appena avvolto Beirut. Si è sentita a chilometri di distanza”, si legge ancora sui social, mentre una donna nel centro della capitale libanese alla Afp dice: ““Sembrava un terremoto… si è sentito ancor di più dell’esplosione nell’assassinio di Rafic Hariri nel 2005”.
Il segretario generale del partito Kataeb, Nazar Najarian, è rimasto ucciso nella potente esplosione avvenuta oggi a Beirut. Lo riferisce l’agenzia di stato libanese Nna. Najarian si trovava nel suo ufficio quando è avvenuta l’esplosione. E’ morto a seguito delle ferite riportate.
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“Beirut è una città distrutta”, e le esplosioni di oggi sembravano “Hiroshima”: lo ha detto ad una emittente libanese, trattenendo a stento le lacrime, il governatore di Beirut, Marwan Aboud, definendo quanto accaduto “un disastro nazionale senza precedenti“. Aboud si è recato sul luogo dell’esplosione, al porto di Beirut, rivelando che tra i dispersi vi sarebbero numerosi vigili del fuoco accorsi sul posto per spegnere l’incendio conseguente alla prima esplosione.
I responsabili della “catastrofe” di Beirut “dovranno darne conto”: lo ha detto il primo ministro libanese Hassan Diab. “Quello che è successo oggi non passera’ senza conseguenze – ha detto in un messaggio televisivo –. I responsabili di questa catastrofe ne pagheranno il prezzo”. Il premier libanese Hassan Diab ha chiesto ai “Paesi amici” di aiutare il Libano. “Lancio un appello urgente a tutti i Paesi fratelli che amano il Libano a stare al suo fianco e ad aiutarci a guarire le nostre ferite profonde”, ha detto il premier in un discorso televisivo.
Il ministero ha invitato i cittadini della capitale, se sono in grado di farlo, a lasciare la città considerata l’elevata densità di nitrato presente nell’aria.
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Nell’esplosione è rimasto ferito anche un militare italiano del contingente della missione di interposizione delle Nazioni Unite (Unfil), secondo quanto annunciato dallo Stato maggiore della Difesa. Da parte sua, il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ha fatto sapere che è in corso il trasferimento dei dodici militari che si trovavano a Beirut alla base di Shama, dove si trova in Sector-West di Unifil.
Lo stabile dove si trovavano i 12 militari italiani, anche se non si trovava nelle immediate vicinanze dell’esplosione, è stato danneggiato dall’onda d’urto. Lo rende noto il ministero della Difesa, spiegando che “è in corso il trasferimento dei 12 militari che si trovavano a Beirut alla base di Shama. Tutti hanno avvisato di persona le loro famiglie rassicurandoli sulle proprie condizioni”.
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Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha raggiunto telefonicamente il Generale Di Stasio, Comandante del Contingente Italiano in Libano, e il Generale Antoci, Comandante della Missione Bilaterale di Addestramento. “Appena ho appreso della tremenda esplosione avvenuta a Beirut ho voluto immediatamente sincerarmi delle condizioni del nostro Contingente in Libano. Un nostro militare è rimasto lievemente ferito. A lui e ai suoi familiari va la mia solidarietà e vicinanza, cosi come a tutti i militari italiani in Libano”.
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Il ministro ha voluto subito essere informato sulle condizioni del militare ed esprimere la vicinanza di tutto il governo, ricevendo rassicurazioni sullo stato del militare che è stato lievemente ferito al braccio durante l’esplosione.
Dopo la potente esplosione che ha sconvolto Beirut, il presidente libanese Michel Aoun ha convocato una riunione di emergenza del Consiglio nazionale di Difesa.
Grande solidarietà dal mondo intero. Italia, Francia, Gran Bretagna, Russa, Usa, ovunque i messaggi di solidarietà al Libano per questa tragedia senza precedenti.