Film su Pietro Mennea, il Codacons: “Troppe scene dove il protagonista indiscusso è il fumo di sigaretta”

Cronaca Lombardia e Nazionale: L'Organizzazione Mondiale della Sanità si è da sempre scagliata contro il fumo nelle pellicole. In un rapporto, pubblicato nel 2016, nelle pellicole cinematografiche ci sono troppe bionde
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Cronaca Lombardia e Nazionale: L’Organizzazione Mondiale della Sanità si è da sempre scagliata contro il fumo nelle pellicole. In un rapporto, pubblicato nel 2016, nelle pellicole cinematografiche ci sono troppe bionde: per questo motivo andrebbero vietati ai minori. Secondo questi studi, la metà dei film prodotti contengono almeno una scena in cui qualcuno si gode una sigaretta. Purtroppo questa tendenza riguarda tutto il mondo, Italia compresa.

Negli ultimi anni si fuma in meno pellicole fra quelle ai primi posti del box office, ma in compenso sono aumentate di oltre il 70% le scene in cui sono coinvolte le sigarette nei film in cui appaiono. Lo afferma un rapporto pubblicato sull’ultimo numero del bollettino del Centers for disease control (Cdc) statunitense, che propone per i film dove si fuma di vietare la visione ai minori non accompagnati.

Nello specifico, secondo l’Oms, il 44% dei film totali prodotti a Hollywood e il 36% di quelli giudicati adatti agli adolescenti contengono scene in cui si fuma: percentuali che si alzano vertiginosamente se si parla di film europei. In Germania cinque dei sei film prodotti nel paese entrati nella top ten dei più visti nel periodo tra il 2010 e il 2013 mostravano attori che fumavano, in Francia 5 su 7 e poi c’è l’Italia che fa l’en plein 4 film su 4, tutti e quattro questifilm, finiti nel mirino dell’Oms, hanno ricevuto finanziamenti statali.

“Nonostante le restrizioni sulla pubblicità del tabacco le pellicole sono uno dei molteplici canali che può esporre tantissimi adolescenti a immagini di fumatori. Azioni concrete – afferma Marco Maria Donzelli, Presidente nazionale del Codacons Lombardia -, come vietare ai minori film con scene in cui si fuma o mostrare dei messaggi di allarme prima delle proiezioni possono impedire a giovani di tutto il mondo di conoscere i prodotti da tabacco.”

Per tali ragioni il Codacons, attento alla salute pubblica, fa esposto alla Procura della Repubblica e al Ministero della Salute.

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