I meteoriti marziani, visti come doni di Marte ma anche come un modo per studiare il pianeta rosso, nei decenni scorsi hanno attirato un crescente interesse degli scienziati cinesi. Come spiega un articolo del Science and Technology Daily, di recente ricercatori dell’Istituto di Geologia e Geofisica della Accademia Cinese delle Scienze hanno scoperto in un meteorite marziano per la prima volta la coesite, un minerale del biossido di silicio.
Lo scorso 23 luglio la Cina ha lanciato verso il pianeta rosso la sua sonda Tianwen-1 per la prima missione di esplorazione di Marte del Paese. Lo studio delle “pietre preziose” ha vissuto una svolta quando, nel 1815, e’ caduto sulla Terra il primo meteorite marziano conosciuto. Secondo il database sui meteoriti della Meteoritical Society, al 2 agosto erano state scoperte sulla Terra un totale di 276 parti di meteoriti marziani. Nel database sono inseriti tuttavia oltre 70.000 meteoriti nominati nel mondo.
“Complessivamente il numero di meteoriti marziani trovati sulla Terra e’ molto piccolo e il loro peso totale supera solo i 200 chilogrammi”, ha affermato Xu Weibiao del Purple Mountain Observatory dell’Accademia Cinese delle Scienze, aggiungendo che un meteorite marziano ha meno probabilita’ di cadere sulla Terra rispetto ad altri che si staccano da asteroidi. Nel database, il meteorite marziano piu’ pesante, caduto in Nigeria nel 1962, ha un peso di 18 chilogrammi mentre il piu’ leggero pesa circa 0,48 grammi appena.
Con il progresso scientifico e tecnologico i metodi per identificare i meteoriti marziani vengono costantemente aggiornati. Zhang Aicheng, professore presso l’Universita’ di Nanchino, ha spiegato che inizialmente, un metodo di identificazione era quello di misurare se il gas intrappolato nel materiale vetroso del meteorite era coerente con la composizione dell’atmosfera marziana. La caduta di asteroidi su Marte ad alte temperature forma vetro fuso, che contiene gas marziani. Composta da gas come anidride carbonica, azoto, neon e krypton, la composizione dell’atmosfera marziana e’ stata analizzata da un rover per l’esplorazione di Marte statunitense nel 1975.
Xu ha detto che un altro metodo e’ quello di confermare l’eta’ del meteorite analizzando la sua composizione radioisotopica. Marte 200 milioni di anni fa era attivo dal punto di vista vulcanico. Pertanto, i meteoriti marziani hanno generalmente tra i 200 milioni e i 2 miliardi di anni, mentre l’eta’ dei meteoriti asteroidali o della Luna sono molto piu’ ‘anziani’. Xu ha spiegato che fornisce un supporto per l’identificazione anche la presenza di elementi specifici dei meteoriti marziani. Per esempio, un meteorite marziano ha una diversa composizione degli isotopi di ossigeno rispetto a quelli della Luna e della Terra. Zhang ha affermato che fino ad ora i meteoriti marziani sono stati trovati principalmente nei deserti e nella regione antartica, e che una spessa calotta glaciale antartica puo’ coprire e conservare bene i meteoriti caduti per lungo tempo. Inoltre, i meteoriti possono essere conservati nei deserti a causa dell’ambiente secco per centinaia di migliaia di anni. Ma, come spiegato da Lin Yangting dell’Istituto di Geologia e Geofisica, rispetto alla regione antartica, dove il ghiaccio solido mantiene i meteoriti nella stessa posizione, nel deserto non si concentrano in una sola area.
Per anni gli scienziati cinesi si sono dedicati alla ricerca di indizi sulla presenza di forme di vita e all’evoluzione marziana utilizzando i meteoriti come un mezzo. Nel 2014, il team di Lin ha scoperto che il mantello marziano conteneva circa un decimo di acqua del mantello terrestre, indicando che Marte e’ un pianeta molto arido. Circa 3 miliardi di anni fa, c’era acqua corrente sulla superficie di Marte. Secondo i risultati della ricerca, man mano che si raffreddava un po’ d’acqua spari’ dal pianeta rosso e una parte si trasformo’ in ghiacciai sotterranei e in terreno ghiacciato. “Desideriamo sempre sapere quali sono stati i principali cambiamenti geologici che hanno avuto luogo su Marte e se il pianeta e’ abitabile per gli esseri umani. Ci aspettiamo di trovare piu’ risposte dai meteoriti marziani”, ha dichiarato Xu.