“Ci sono circa 10mila opere da realizzare per un costo di circa 30 miliardi di euro. L’occasione del Recovery Plan e dei fondi nazionali è esattamente questo: cominciare a spenderli”.
Lo ha detto il Segretario Generale dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Centrale (ABDAC), Erasmo D’Angelis, intervenendo alla conferenza stampa organizzata dall’Associazione nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue (ANBI) per la presentazione del Piano nazionale dei Consorzi di Bonifica.
“Il nostro Paese sta assistendo senza che nessuno metta riparo a decenni di pandemia ecologica – ha aggiunto – A oggi ci sono dodici milioni di italiani che corrono il rischio di essere coinvolti in situazioni di pericolo a causa di eventi metereologici estremi, che sempre più attraversano l’Italia, e di mancata manutenzione di casse d’espansione e canali. A cominciare dalla nostra Capitale dove 700 chilometri di vie d’acqua del Tevere e dell’Aniene sono tombate da rifiuti e vegetazione infestante. Bisogna ripristinare immediatamente la funzionalità idraulica”.
“Siamo un popolo di bonificatori che combatte con norme dell’800 – ha concluso – Bisogna rafforzare i Consorzi di Bonifica e realizzare le opere in tempi europei: sei anni”.