“Bene l’Italia che riapre le scuole e controlla l’epidemia“: lo ha affermato Hans Kluge, direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la Regione europea (che comprende 53 Paesi), in un’intervista al Corriere della Sera. “È una delle grandi sfide che ci siamo dati. Sono perfettamente in linea col ministro Speranza quando afferma che il diritto alla salute e all’istruzione vanno a braccetto. Non possiamo pretendere che i nostri figli mettano in pausa la loro vita“.
Sulla mascherina in classe, Kluge ha spiegato: “Oms e Unicef hanno appena pubblicato le linee guida sull’uso appropriato: no fino a 5 anni, da 6 a 11 va indossata se c’è rischio di trasmissione, sopra i 12 valgono le regole degli adulti. La sola mascherina non protegge però dal virus che va combattuto con distanziamento, igiene e isolamento a casa se si è malati“.
“Le persone senza sintomi possono trasmettere il virus. Anche se un individuo diventa maggiormente contagioso in prossimità dello sviluppo dei sintomi, tutti gli infetti hanno la capacità di trasmetterlo. Ecco perché è così importante che tutti i positivi siano diagnosticati, isolati e ricevano assistenza medica. Queste misure bloccano la catena di trasmissione“.
Sulla diffusione del contagio, Kluge ha precisato: “Le nostre conoscenze sono ancora limitate. I bambini colpiti dal virus sono da 1 al 3% dei casi globali. Sopra i 10 anni vengono contagiati come gli adulti ma sviluppano sintomi lievi anche se alcuni vengono ricoverati. Bisogna evitare il virus, a qualsiasi età. È sempre pericoloso. Più che focalizzarci sui timori dobbiamo impegnarci al massimo per riaprire la scuola in sicurezza. Ringrazio Speranza per aver promosso la partecipazione all’incontro Oms-Europa fra i 53 Paesi, il 31 agosto. Tra gli interventi fondamentali, igiene, distanziamento, orari sfalsati delle lezioni, gruppi ristretti di alunni, chiusure temporanee nelle zone interessate da contagi. Sono papà di due adolescenti, la scuola significa socializzare e per i ragazzi è fonte di benessere psicologico“.
“Non sappiamo se la seconda ondata ci sarà e quando. Dobbiamo approfittare della finestra di opportunità offerta dall’effetto delle misure efficaci messe in campo. Nell’ultimo mese i due terzi dei Paesi europei hanno reintrodotto restrizioni. Rispetto alla prima fase è cambiato che in gran parte sono localizzate. Stiamo imparando ad affinare gli interventi per ridurre l’impatto su salute e società,” ha concluso Kluge.