Coronavirus, il virologo Crisanti: “Le misure del Dpcm non sono risolutive, ma necessario un piano”

Secondo Crisanti bisognerebbe "mettere in campo un piano di sorveglianza" affinché, una volta abbassato il numero di contagi, si riesca a contenere definitivamente la pandemia
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“Le misure messe in campo con il nuovo Dpcm sono misure ad effetto temporaneo e non risolutive”. Lo afferma all’ANSA Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all’Università di Padova. Il punto, ha spiegato, è che “finché non si elaborerà un piano per consolidare i risultati eventualmente derivanti da misure più restrittive, continueremo inevitabilmente in questa spirale di contagi”. 

Secondo Crisanti bisognerebbe dunque “mettere in campo un piano di sorveglianza che, una volta che saremo riusciti ad abbassare i contagi attraverso misure più restrittive come tutti speriamo, riesca a mantenerli bassi e sotto controllo”.

Ci sono, ha sottolineato, “vari esempi di Paesi virtuosi che sono riusciti in questo obiettivo, da Taiwan alla Corea. Oltre alle misure illustrate oggi dal premier, bisognerebbe cioè adottare una strategia che finora in Italia non e’ stata mai messa in campo”. Si tratta di attuare un “vero piano di sorveglianza che preveda tracciamenti mirati per interrompere le catene di trasmissione, strumenti informatici efficaci e rafforzamento della capacità di diagnosi”.

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