“Nell’ultima settimana il numero di nuove infezioni è salito alle stelle. Le strutture sanitarie sono spesso al limite, il numero di pazienti in terapia intensiva è raddoppiato in una settimana. Ciò dimostra che siamo in una situazione drammatica, all’inizio della stagione fredda“: lo ha affermato la cancelliera tedesca, Angela Merkel, intervenendo al Bundestag dopo che ieri ha annunciato un “lockdown light“, concordato con i governatori dei 16 Stati federati.
“In dieci giorni i contagi si sono raddoppiati. A questo ritmo rischiamo di portare il sistema sanitario nazionale all’emergenza. Siamo in una situazione drammatica. Per questo abbiamo deciso di agire“.
“Le misure che abbiamo deciso sono necessarie e coerenti“. “Lo voglio dire chiaramente: capisco la frustrazione e la disperazione nei settori più colpiti. Ma nell’attuale situazione non bastano le semplici regole di sicurezza e igiene che avevamo messo in atto“.
“Questa pandemia rappresenta una sfida per il nostro sistema democratico“. “La libertà proprio adesso è responsabilità: per se stessi, per la propria famiglia, per le altre persone“. “La pandemia ci rende chiaro che siamo parti di un insieme. Se ci atteniamo alle regole aiutiamo tutto il Paese. Ci sono richieste rinunce, ma lo dobbiamo fare perché la situazione rispetto all’estate è diventata decisamente più acuta“. “Siamo all’inizio della stagione fredda. Questa situazione ci riguarda tutti, senza esclusioni“.
“Sminuire i rischi della pandemia in modo populista è irresponsabile,” ha detto Merkel rivolgendosi ai deputati al Bundestag. A detta della cancelliera, i contatti personali devono “essere ridotti in maniera sistematica, fino al 75%, solo così si può far calare il rischio di contagio“. Invece “le bugie e la disinformazione, le cospirazioni e l’odio non solo danneggiano il dibattito democratico, ma anche la lotta contro il virus. E con ciò si finisce per mettere a rischio delle vite umane“.
“Se aspettiamo finché sono piene le terapia intensive, sarà troppo tardi“.
“Capisco la frustrazione e la disperazione”, sono state elaborate così tante misure di prevenzione e “le persone colpite si chiedono se sia stato tutto vano. Rispondo di no, non lo è stato“.