Coronavirus, i dati di oggi in Lombardia: 1844 nuovi positivi di cui 1000 a Milano, 17 i decessi

La percentuale fra tamponi effettuati e positivi è del 6,3% , simile a quella di ieri di 6,2% quando i positivi erano 1080. In aumento anche i ricoveri
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Con 29.048 tamponi effettuati sono 1.844 i nuovi positivi registrati in Lombardia: di questi 1032 a Milano e 504 in città. Sono invece 17 i decessi, numero che porta il totale complessivo oltre i 17 mila, a 17.011.

La percentuale fra tamponi effettuati e positivi è del 6,3% , simile a quella di ieri di 6,2%. Allora però i positivi erano 1080. In aumento sono anche i ricoveri: quelli in terapia intensiva sono saliti a 64 (+2), a 645 negli altri reparti con un aumento di 99. Per quanto riguarda le Province, oltre a Milano, 150 sono stati i casi a Monza, 110 a Varese, 101 a Pavia, 81 a Brescia, 67 a Como, 46 a Bergamo, 42 a Mantova, 30 a Cremona. 20 a Lecco, 23 a Lodi e 14 a Sondrio.

Il contagio da coronavirus Sars-Cov-2 cammina e le ospedalizzazioni stanno “crescendo rapidamente in Lombardia”. Come segnalato nei giorni scorsi dagli esperti, la pressione si concentra non sulle terapie intensive in questo momento, ma sui reparti di media-bassa intensità. Perciò la Regione sta lavorando per rendere disponibili “molti più posti per sub acuti”. Una delibera è in cantiere per “aprire mille nuovi letti per ricoveri extra ospedalieri“. Perché “la situazione è sicuramente molto delicata”, conferma all’Adnkronos Salute il direttore generale Welfare Marco Trivelli, ma “ci troviamo di fronte a uno scenario diverso da quello di marzo-aprile”. Nei mesi dello ‘tsunami Covid’, quelli della prima emergenza sanitaria fronteggiata in Italia, a preoccupare erano la crescita esponenziale delle terapie intensive. E i piani che erano stati predisposti dopo la Fase 1, sia a livello regionale che a livello governativo, “erano stati pensati sulla falsariga di quello che era accaduto a marzo. Quindi bisogna rimodulare la strategia” per rispondere a un quadro differente, spiega Trivelli.

Per questo Palazzo Lombardia lavora su quelle che si chiamano ‘degenze di comunità’, cure intermedie: sono letti a più alta assistenza infermieristica. La Regione mette in campo le risorse per aprire questi letti e “le nostre Ats stanno già sondando le disponibilità, e avranno il compito di contrattualizzarli”, evidenzia Trivelli. Il contesto in cui potrebbero aprire “può essere sia ospedaliero che in strutture per sub acuti”. Si andrà a cercare “dove ci sono magari posti aggiuntivi non ancora messi a contatto o in strutture non pienamente utilizzate”. L’evoluzione del contagio viene guardata con attenzione. “Anche con il nostro Cts (il comitato tecnico scientifico regionale) siamo in contatto costante. Si valuta giorno per giorno. In questo momento quello che ci preme è potenziare i letti. Come numero di ricoveri potremmo anche superare la fase 1, ma in questo momento vediamo una distribuzione diversa. Speriamo che anche i medici di medicina generale siano più solerti, oggi la situazione dei dispositivi di protezione individuale è diversa e il loro ruolo è cruciale per intercettare i casi il prima possibile”.

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