Coronavirus, i ricercatori: “La mascherina ha senso solo al chiuso senza distanziamento”

"L'evidenza scientifica" è che "l'uso delle mascherine ha senso solo in luoghi confinati, laddove non sia possibile avere certezza e garanzia del necessario distanziamento fisico"
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L’Italia “si avvia verso l’introduzione, a livello nazionale, dell’obbligo di mascherina  anche all’aria aperta”. Ma “l’evidenza scientifica” è che “l’uso delle mascherine ha senso solo in luoghi confinati, laddove non sia possibile avere certezza e garanzia del necessario distanziamento fisico“. Lo scrivono Paolo Bonilauri, biologo e dirigente Istituto zooprofilattico sperimentale Lombardia ed Emilia Romagna, e Domenico Cavallo, professore al Dipartimento di scienza ed alta tecnologia dell’Università dell’Insubria, sulla pagina Facebook ‘Pillole di ottimismo’ (creata dal virologo italiano in Usa Guido Silvestri), in un lungo post con le istruzioni per l’uso delle mascherine. La decisione di estendere l’obbligo di mascherina  anche all’esterno “è ritenuta importante per contenere la diffusione del Sars-Cov-2, ma come sempre è stato fatto in questa gestione della pandemia in Italia, si sta preferendo intervenire d’imperio, imponendo regole a tutti, piuttosto che spiegare, informare e rendere i cittadini coscienti e responsabili”, commentano.

Inoltre, evidenziano i due esperti, “nel mondo della scuola le mascherine obbligatorie hanno visto in queste prime settimane di apertura la più fantasiosa e svariata imposizione a livello di singolo plesso scolastico o addirittura di singolo professore. Avremo diverse altre occasioni per parlare ancora dell’utilità delle mascherine a scuola e di quanto in generale siano da considerare in un quadro di rischio/beneficio che tenga conto di tutti i rischi, non soltanto quello sanitario e tutti i benefici dell’utilizzo e del non utilizzo in ambito educativo. Qui si vuole semplicemente fare uno sforzo educativo per spiegare come è corretto utilizzare le mascherine e perché utilizzarle male possa essere addirittura controproducente nel contenimento del virus”. “Vi è evidenza scientifica che l’uso delle mascherine ha senso solo in luoghi confinati laddove non sia possibile avere certezza e garanzia del necessario distanziamento fisico: l’obbligo di portare le mascherine anche all’aperto poggia su evidenza scientifica soltanto nel caso in cui vi sia assembramento“, ribadiscono Bonilauro e Cavallo, ricordando le “istruzioni per l’uso” corre

1) La mascherina deve coprire bene naso e bocca, non deve scendere per il semplice fatto di essere troppo lasca o troppo stretta, deve vestire bene il viso. Per questo le mascherine chirurgiche ben confezionate, hanno il ferretto. Posizionando questo sul naso è possibile garantire che la mascherina resti in sede.

2) La parte colorata nelle mascherine chirurgiche è quella esterna. Controllare prima di iniziare il posizionamento della mascherina sul viso.

3) La mascherina deve essere indossata toccando soltanto gli elastici, con le mani pulite lavate o sanificate. Non toccare la parte interna.

4) Aggiustare il ferretto (se presente) al naso per garantire la stabilità della mascherina e verificare che questa copra bene il mento. Se la mascherina non sta sul naso e mento da sola, cambiare modello.

5) Se devo togliere la mascherina , devo agire con gli elastici e non toccando la mascherina all’esterno per abbassarla o alzarla. La mascherina non è in grado di bloccare il passaggio di virus e batteri dall’interno all’esterno, ma serve a diminuire la distanza che virus e batteri possono percorrere dalla bocca e dal naso verso l’esterno. Per questo, dopo l’utilizzo sul lato esterno restano eventuali virus e batteri; toccando l’esterno della mascherina i virus si spostano sulle nostre mani, con tutto ciò che ne può conseguire.

6) Lavare o igienizzare le mani spesso deve rimanere la principale linea guida: le mascherine non cambiano questa necessità, possibilmente la rendono ancora maggiore. Quando togliamo la mascherina , non va riposta da nessuna parte. Non va appoggiata sul tavolo del ristorante, non va riposta in un sacchetto di plastica, non va messa in tasca: va eliminata, se è chirurgica, o va riposta in un luogo sicuro, una scatola appositamente pensata per essere sanificabile (plastica resistente alla lavastoviglie o un box di acciaio lavabile e sanificabile) se è di cotone. Per questo ne serve più di una quando si esce di casa.

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