Le misure per contrastare il contagio contenute nell’ultimo Dpcm presentato ieri potrebbero non bastare: “Ci aspettavamo qualcosa di più deciso, credo che gli interventi sui bar e sulla movida non saranno sufficienti, servirebbe una impostazione più complessiva senza escludere anche misure più drastiche, come il coprifuoco sul modello francese o anche il lockdown breve proposto da Crisanti per ‘resettare’ il sistema”.
E’ l’opinione di Carlo Palermo, segretario dell’Anaao, il principale sindacato dei medici ospedalieri, che all’AGI confida di essere preoccupato: “Siamo in trincea, e sentiamo arrivare il sovraccarico. Servono più tamponi – spiega – e l’incremento della capacita’ di contact tracing, perché il sistema è andato in difficoltà a causa della mancanza di personale. Potenziare le capacita’ di screening con i test salivari, interventi decisi sul trasporto pubblico”.
Misure da adottare subito, avverte: “Tra una settimana vedremo arrivare negli ospedali la vera ondata, perché tra la registrazione di un nuovo caso e l’eventuale ricovero passano giorni. Se arriveremo a 20mila contagi, e visto il trend non ci vorrà molto, di questi dopo 7-8 giorni mille finiranno in ospedale, dopo un’altra settimana 150 di quei mille andranno in terapia intensiva, e infine aumenteranno anche i decessi, che la prossima settimana potrebbero già essere a tre cifre. Non si può inseguire il virus, va anticipato. Anche pensando al lockdown breve, un paio di settimane per ‘resettare’ il sistema e riorganizzare il tracciamento. E’ un’ipotesi da considerare”.
Anche perché, ribadisce Palermo, “oggi abbiamo attivi 6.600 posti di terapia intensiva, ma considerando che il 60% è occupato da pazienti con altre gravi patologie e che 700 sono i pazienti Covid, sono liberi circa 2.000 posti. Se aumenteranno di 100-150 al giorno il conto è presto fatto, non c’è molto tempo”.