L’emergenza coronavirus sta mandando nel caos l’Italia intera. Gli ospedali sembrano avvicinarsi sempre più al collasso e i casi continuano ad aumentare nonostante le misure restrittive del governo per provare a limitare la diffusione del virus. Gli esperti rilasciano ogni giorno dichiarazioni differenti e contrastanti tra di loro, che mettono confusione nella popolazione, che non sa più cosa è giusto fare, cosa è vero e cosa non lo è.
Intanto, sui social, diventano virali i messaggi di medici ed infermieri, che ogni giorno lottano in prima linea contro il coronavirus, e vogliono raccontare le loro esperienze in un modo più diretto ed efficace, tramite i social.
Nelle ultime ore stanno facendo il giro del web le parole dell’infermiera Marzia Riotti, di Taranto. Parole forti, che raccontano la realtà vissuta da Marzia, una realtà dura e difficile. Parole che non vogliono spaventare, ma solo far aprire gli occhi. Uno sfogo, dovuto alle tante verità differenti raccontate ogni giorno da esperti e media, col quale Marzia vuole raccontare quello che succede ogni giorno in reparto.
“Non è vero che è il nostro lavoro e che dovevamo essere pronti. Questo non era il nostro lavoro e noi non siamo mai stati pronti a questo. Noi non siamo pronti tuttora.
Non siamo mai pronti ad avere l’esito di un tampone positivo. Perché la realtà è questa.Sempre più colleghi/amici risultano positivi . Ognuno con la paura negli occhi. Paura perché il nuovo, l’incerto,sconosciuto, come può non fare paura? Si è vero. È il nostro lavoro. Ma cosa significa? Qualcuno di noi nel nostro percorso di studi avrebbe mai immaginato di respirare a fatica il suo stesso respiro con doppia mascherina per 7 ore di lavoro? Qualcuno di noi, avrebbe mai immaginato di avere paura di toccare il pulsante di un ascensore,la maniglia di una porta, la mano di un collega? No nessuno. perché questo non era il nostro lavoro. E quando vivi tutto questo in maniera molto più vera di chi questa vicenda la sente sono al telegiornale, beh , fa paura vivere!
Eh No, non abbiamo PANELLI PROTETTIVI IN PLEXIGLASS come nei locali.
EH No, non abbiamo CLIENTI ma pazienti.
Eh no, non possiamo mantenere sempre le DISTANZE DI UN METRO E MEZZO .. Anzi non possiamo mantenerle MAI.
Eh no, non sempre puoi fare le cose CON CALMA, a volte devi correre ed a volte se la mascherina scende non hai il tempo di tirarla su perché il paio di guanti che hai alle mani è sporco.
Eh no, noi non possiamo sempre fare ciò che vorremmo.
La positività, i sintomi, le terapie intensive, la difficoltà di gestione, i posti letto che mancano è tutto vero. Ditemi che è stato creato da chi cazzo pare a voi, ditemi che è tutto studiato a tavolino, ditemi che il vaccino non esce perché al momento conviene, ditemi ciò che vi pare!
Ma ciò che tutti noi stiamo VIVENDO ogni santo giorno, ogni santo turno, ogni santo momento,È TUTTO VERO.
E Credeteci, vorremmo poterne fare a meno.
Andrà tutto bene? . Non ne siamo più convinti.
Chi può dirlo? . Noi lavoriamo (non ci siamo mai potuti fermare) ,ci basiamo su ciò che ai nostri occhi è evidente e Stop.
I TUTTOLOGI (quelli seduti sul proprio divano di casa) LI ABBIAMO LASCIATI FARE A VOI. CON QUESTI RISULTATI“.