Continuano le proteste a Napoli: dopo la nottata di fuoco non sli placano gli scontri nella città campana. Lancio di bottigilie contro la polizia, schierata in assetto antisommossa dopo la decisione di De Luca di far scattare il coprifuoco per frenare la curva di contagi per coronavirus. Le forze dell’ordine hanno risposto con lacrimogeni, mentre i protestanti facevano esplodere anche bombe carta.
Ma non finisce qui: sono state lanciate contro la sede di Confindustria di Napoli anche delle uova con vernice rossa e i manifestanti hanno anche acceso fumogeni, per uno scenario incredibile.
“Non siamo contro il lockdown, se serve, ma deve essere a salario pieno per lavoratori e disoccupati“, hanno detto gli organizzatori della manifestazione. “Quattro morti sul lavori al giorno, questa e’ violenza“, si legge su uno striscione. Sono prontamente intervenute le forze dell’ordine, con una carica che ha fatto disperdere i manifestanti.
Anche a Caserta gli esercenti sono scesi in piazza: “Non vogliamo sussidi, vogliamo solo continuare a lavorare in sicurezza“. “La manifestazione di oggi e’ solo la prima di una lunga serie, ci siamo mossi senza l’aiuto di nessuna associazione di categoria. Fino ad oggi abbiamo seguito alla lettera le indicazioni che ci si sono arrivate dal Governo e dalla Regione per limitare i contagi, ma evidentemente le misure fin qui adottate non sono state sufficienti ne’ a contenere i contagi ne’ tantomeno a garantirci livelli adeguati di redditivita’. Per noi va bene qualsiasi soluzione, come l’utilizzo dell’esercito per garantire i controlli, ma limitare ancora le nostre attivita’ significa condannarle al fallimento“, fanno sapere i manifestanti, che chiedono l’immediato blocco di tasse, affitti ed utenze.