Coronavirus, le Regioni al governo: “Non chiudere le palestre, sì alla didattica a distanza a rotazione”

"Le Regioni hanno proposto al Governo di non chiudere le palestre, hanno confermato la richiesta di chiusura dei locali alle 24, di coinvolgere i medici di famiglia nei tamponi rapidi"
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Le Regioni hanno proposto al Governo di non chiudere le palestre, hanno confermato la richiesta di chiusura dei locali alle 24, di coinvolgere i medici di famiglia nei tamponi rapidi (come già succede in Liguria) e di svolgere i test salivari in farmacia”. Lo riferisce presidente della Regione Liguria e vicepresidente della Conferenza Stato-Regioni, Giovanni Toti.Come Regioni vorremmo più di didattica a distanza a rotazione per i ragazzi degli ultimi anni”, aggiunge, sottolineando che “la Liguria già usa i bus turistici dove si può e dove è utile, ma per alleggerire i mezzi serve anche scaglionare ingressi nelle scuole e nei luoghi di lavoro”. Poi conclude con un appello: “Il Governo ci ascolti”.

Bene stamani il confronto Governo-Regioni. Allineati sul metodo: interventi proporzionati e condivisi in tutto il Paese. Misure piu’ stringenti in accordo tra Governo e Regioni nelle zone piu’ colpite quando servono, come abbiamo fatto a Genova e alla Spezia. Unica nota stonata il Ministro Azzolina sulla scuola: per la didattica a distanza servono regole chiare e da subito. Basta tavoli inconcludenti”, cosi’ scrive il Presidente Toti su Twitter. “Una stretta alla movida, ma localizzata“. E’ questa una delle proposte delle Regioni e al vaglio del governo. L’orario anticipato di chiusura dei locali alle 22 o alle 23 potrebbe quindi essere applicato sono in alcuni quartieri di quelle citta’ o Comuni dove il contagio e’ piu’ elevato o in altre zone dove e’ maggiore il rischio di assembramento, come i luoghi della movida e i centri storici. Su questa proposta ci sarebbe il parere favorevole di gran parte del Governo e delle stesse Regioni.

Serve unità e responsabilità“. Lo ha detto, a quanto si apprende, il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, nel corso dell’incontro di oggi, riconoscendo la “grande collaborazione da parte di Regioni e enti locali” e spiegando che “su scuola, università e trasporti le proposte di regioni ed enti locali sono di buon senso. “All’incontro di oggi abbiamo voluto che ci fossero tutti gli attori in campo, dai ministri alle Regioni, agli enti locali, per uscirne più uniti e più forti – ha detto a quanto si apprende Boccia – Siamo in una fase nuova dell’emergenza sanitaria, con reti sanitarie più forti ma con tanti contagi in più e molti tamponi in più. Solo con la flessibilità e la responsabilità di tutti riusciamo a trovare soluzioni condivise. Su scuola, università e trasporti le proposte di regioni ed enti locali sono di buon senso e vanno nella direzione auspicata da tutti noi per tutelare al massimo salute, attività scolastiche e universitarie e funzionamento delle nostre città. Chi vive le complessità quotidiane dei territori merita il massimo dell’ascolto“.

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