Coronavirus, riduzione della capienza dei mezzi pubblici: “Rischi di assembramento alle fermate”

Con una riduzione ulteriore della capienza dei mezzi pubblici sarebbe difficile per il trasporto locale conciliare il rispetto dei protocolli anticovid con il diritto alla mobilità di centinaia di migliaia di utenti
MeteoWeb

Nel giorno dopo dell’approvazione del nuovo Dpcm le Regioni sollevano preoccupazioni per la gestione del trasporto pubblico: l’obiettivo è infatti conciliare salute pubblica con efficienza del servizio.

Con una riduzione ulteriore della capienza dei mezzi pubblici, ora 80%, sarebbe infatti difficile per il trasporto locale conciliare il rispetto dei protocolli anticovid con il diritto alla mobilità di centinaia di migliaia di utenti. L’allarme viene lanciato dall’Asstra, associazione delle società di trasporto pubblico, che parla anche di “rischio di fenomeni di assembramento alle fermate e alle stazioni”. Secondo i calcoli Asstra, simulando una capienza dei mezzi pubblici al 50%, ogni giorno “si impedirebbe a circa 275mila persone di beneficiare del servizio”. E ipotizzando che la scelta dovesse passare al mezzo privato, “si potrebbero generare da oltre 42mila a oltre 250mila spostamenti in auto in più ogni giorno solo nelle ore di punta mattutine”.

“La capacità del mezzo di trasporto pubblico non deve superare l’80%. Noi vorremmo abbassare questa percentuale. Il Cts parlava del 50% per stare tranquilli, ma per arrivare al 50% abbiamo bisogno di più mezzi e risorse. Tutti quelli in circolazione li stiamo utilizzando. Le aziende di trasporto non ce la fanno e l ‘unica possibilità è differenziare gli orari di ingresso e uscita delle scuole e tornare allo smart working com’era fino a qualche mese fa”,ha detto il presidente dell’Anci, Antonio De Caro a ‘Che giorno è’.

Nel frattempo è prevista per oggi una riunione preliminare al ministero dei Trasporti, poi la Conferenza delle Regioni farà le sue valutazioni. Il ministro della Salute Speranza sottolinea che, a differenza della prima ondata, “ora il contagio è in tutto il Paese” e richiede soluzioni condivise. Le Regioni spingono anche sulla didattica a distanza per decongestionare i trasporti, ma Conte sostiene il ministro Azzolina: “le scuole rimangano aperte“. Possibili nuove misure sui trasporti prima della scadenza del nuovo dpcm.

 

 

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