Coronavirus, il ministro Speranza: “Ora il contagio c’è in tutto il Paese, lavoriamo per le scuole in presenza”

"Rispetto a marzo-aprile, quando il nuovo coronavirus aveva colpito soprattutto la Lombardia e alcune regioni del Nord, la grande differenza è che ora il contagio è presente in tutto il Paese"
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“Lavoriamo perché le scuole possano continuare a funzionare in presenza”: lo ha detto il il ministro della Salute, Roberto Speranza, nella trasmissione “Di Martedi'” de La 7. “I giovani hanno pagato un prezzo enorme con la chiusura di scuole e università e ora dobbiamo provare ad alzare la soglia di attenzione”, ha detto il ministro. Chiudere le scuole, ha aggiunto, “è stata la scelta più difficile”

“Rispetto a marzo-aprile, quando il nuovo coronavirus aveva colpito soprattutto la Lombardia e alcune regioni del Nord, la grande differenza è che ora il contagio è presente in tutto il Paese. Nessuna regione può sentirsi libera e incolume da rischi”, ha aggiunto, perché la curva epidemica “sta crescendo in tutta Italia“.

Si lavora, ha proseguito, “per evitare le misure più drastiche, dobbiamo lavorare per sfruttare il vantaggio che abbiamo rispetto ad altri Paesi”. L’andamento dei casi nelle prossime settimane, ha rilevato Speranza, “dipenderà dalle misure che adotteranno governo e regioni e dai comportamenti delle persone”.

“No alla criminalizzazione ma ora o i giovani ci diano una mano”: lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza a DiMartedì su La7. “Nessuno – ha ricordato il ministro – è esente dalla possibilità che il virus possa colpirlo. Ma nelle persone più anziane può produrre risultati più gravi sulla salute ma ci sono anche persone molto giovani, anche meno di 30 anni, che finiscono in terapia intensiva. Quindi il messaggio di cautela deve essere per tutti ma è chiaro che dobbiamo difendere e proteggere il più possibile chi è più debole e chi ha già altre patologie. Queste persone non sono quelle che possono pagare il prezzo più alto”.

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