Il fisico Vespignani: “Stiamo sbagliando tutto se pensiamo che le uniche armi contro il virus siano le mascherine e tenere le persone chiuse in casa”

Coronavirus, il fisico Alessandro Vespignani: "Se sbagliare quando arrivò la prima ondata era scusabile, ora no, ora non ci sono scuse"
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Non so se siete ancora in tempo per far funzionare davvero la app Immuni, ma so che è obbligatorio provarci. Se pensiamo che le uniche armi contro il virus siano le mascherine e tenere le persone chiuse in casa, stiamo sbagliando tutto. Ma se sbagliare quando arrivò la prima ondata era scusabile, ora no, ora non ci sono scuse“: lo ha affermato, in un’intervista a Repubblica, il fisico Alessandro Vespignani, direttore del laboratorio della Northeastern University di Boston.
In Italia si stanno registrando 10mila casi al giorno e Immuni è stata scaricata da 9 milioni di persone, ma ha mandato segnalazioni di appena 900 positivi: cos’è accaduto? “Lo dissi già a marzo, quando si iniziò a parlare delle app di contact tracing. la app contro il virus è una cosa bellissima ma funziona solo se gli crei un mondo intorno. Quello che manca a Immuni è il cosiddetto supporto post vendita. Ovvero, ho la app e poi che succede? Ho qualcuno con cui parlare? Posso contattare un medico più velocemente? Posso fare subito un test? Senza queste cose la app fa addirittura paura. Ti arriva una notifica di un contatto a rischio e sei solo“.
In Germania è stato istituito un call center allo scopo: “Sono stupefatto che non ci sia in Italia. Come si può pensare che le tante aziende sanitarie regionali, già sotto stress per il virus, si facciano carico anche di questo compito con le stesse persone. Chi le ha formate? In molti casi nessuno. Era invece il momento per assumere studenti, o disoccupati, e addestrarli a stare in un call center di questo tipo. Si dovevano creare i navigator del Covid“. “Le file che ho visto in Italia sono una follia“.

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