Gli oncologi: “Anche il cinema può essere un aiuto contro i tumori”

Consegnati i premi per il concorso “Oncologia e Cinema”. Al primo posto Paolo e Francesca (regia di Federico Caponera) al secondo Roller Coaster (regia di Manuela Jael Procaccia). Vincitore per la categoria “Covid-19” Ancora qui (regia di Claudio Marinaccio)
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Il cinema e il suo potenziale comunicativo può rappresentare un aiuto concreto contro i tumori. Grazie alla forza delle immagini si può incentivare l’attenzione delle Istituzioni, dei cittadini e dell’opinione opinione su un problema di salute che ha rilevanti conseguenze anche sociali, politiche ed emozionali. Inoltre può essere uno strumento di supporto emotivo per pazienti e caregiver. E’ questo il messaggio della giornata precongressuale del XXII congresso nazionale AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) che si svolge oggi on line.

Per il quarto anno di fila AIOM e Fondazione AIOM hanno promosso il concorso “Oncologia e Cinema” e premiano i tre migliori cortometraggi. Le pellicole sono state valutate da una giuria eterogenea composta da registi, attori, clinici, infermieri, psicologi e pazienti. Quest’anno hanno vinto il primo premio Paolo e Francesca (Regia: Federico Caponera; Cast: Barbora Bobulova e Fabrizio Rongione). Al secondo posto si è invece classificato Roller Coaster (Regia: Manuela Jael Procaccia; Cast: Eliana Miglio, Chiara Iezzi, Dario Maria Dossena, Fabio Boscarollo, Daniele Meli, Maria Lucia Reale, Marco Busso, Luisella Righi, Valeria Cetoretta). Sul gradino più basso del podio, vincitore per la categoria “Covid-19”, è giunto Ancora qui (Regia: Claudio Marinaccio, Manuel Peluso; Cast: Claudio Marinaccio).

“Da sempre il cinema svolge un ruolo cruciale nella vita delle persone – afferma Giordano Beretta, Presidente Nazionale AIOM -. Questo vale anche per quelle che sono direttamente o indirettamente colpite da un tumore. Nel mondo complesso dell’oncologia, spesso la cinematografia ha visto come protagonisti medici, psicologi, infermieri, pazienti e familiari, che affrontavano sulla scena esperienze traslate dalla vita quotidiana. Quest’anno, in considerazione del momento storico che stiamo vivendo si è deciso di valutare a parte la categoria dei corti sul tema “Covid-19” e di selezionare da questa il terzo vincitore. Ringraziamo tutti gli artisti, pazienti e caregiver che hanno partecipato a questo concorso e che hanno voluto dare il loro toccante contributo”.

“Raccontare storie, esperienze, emozioni legate alla malattia oncologica è fondamentale non solo per coinvolgere e far sentire meno soli i pazienti e chi, con loro, vive la malattia, ma anche per sensibilizzare i cittadini all’importanza della prevenzione e degli stili di vita – aggiunge Stefania Gori. Presidente di Fondazione AIOM. – Vivere poi il cancro in un anno tutto speciale e difficile come questo per la presenza di un virus pericoloso e insidioso come il Covid-19, è ancora più complesso. Alla paura della malattia in sé, si somma quella del contagio, della difficoltà negli spostamenti, dell’allungamento dei tempi di attesa per una visita, per una terapia o anche solo per uno screening. E per questo è stata inserita una categoria specifica dedicata al Covid-19. Al centro di tutto restano comunque temi chiave come la difesa dei diritti del paziente, l’importanza della ricerca, della prevenzione, e dell’assistenza”.

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