Valentino Rossi ha comunicato pochi giorni fa di essere risultato positivo al coronavirus. A seguito del tampone rapido stabilito da Dorna, il pilota italiano ha iniziato ad avvertire qualche sintomo e, prima della partenza per Aragon, ha deciso, sotto il consiglio del suo medico, di sottoporsi nuovamente al tampone, che questa volta ha dato esito positivo.
Il nove volte campione del mondo, dunque, è attualmente in quarantena nella sua casa di Tavullia, dalla quale è intervenuto ieri nella trasmissione di Radio Deejay condotta ada Linus e Savino. Non sono mancate le battute: Valentino Rossi si è detto fortunato nella sfortuna, perchè se fosse partito per la Spagna avrebbe dovuto trascorrere lì la quarantena: “se fossi rimasto 10 giorni ad Aragon mi sarei buttato dal balcone”, ha ironizzato.
C’è chi però non ha apprezzato la battuta del Dottore: Javier Lambàn, presidente di Aragon, infatti, ha risposto molto duramente a Rossi, con un post sui social: “torna quando vuoi ma, per favore, guarisci prima. Ma guarisci completamente, quel COVID non è il tuo principale problema di salute!“.
Ma non finisce qui: arrivano attacchi anche dai colleghi. Pol Espargarò, infatti, non le ha mandate a dire al pilota Yamaha: “ognuno ha la responsabilità personale di riconoscere che il rischio esiste. Chi vuole correre non può andare a compleanni o feste private. A casa non vedo amici, né frequento ristoranti o altro. Sono solo con mia moglie e mia figlia, prendo precauzioni estreme. Mi lavo le mani 30 volte al giorno e indosso sempre una mascherina“, ha dichiarato lo spagnolo alludendo alla festa di compleanno della fidanzata di Rossi, festa che, però, non è mai esistita.
Il contagio di Rossi, probabilmente, è avvenuto durante una cena tra amici: “tutto era cominciato venerdì a un’altra cena con altri amici, uno dei quali due giorni dopo non si è sentito troppo bene, ma si pensava avesse preso freddo. Per precauzione ha fatto il tampone, il cui esito lunedì ha dato esito positivo. A quel punto lo abbiamo fatto tutti, risultando negativi, come Valentino, che martedì era infatti idoneo per tornare ad Aragon. Io stesso ero andato a salutarlo velocemente mercoledì sera, aveva appena finito di allenarsi e stava bene. Ci siamo dati appuntamento per giovedì mattina alle 8.45 per portare lui e Uccio all’aeroporto di Rimini, ma quando sono arrivato a casa mi ha detto che qualcosa non andava. Così siamo andati dal dottore per il tampone: il primo, rapido, è stato negativo, ma il secondo il cui esito è arrivato nel pomeriggio, ha confermato la positività“, ha spiegato l’ad della VR46.