Più di molte altre mete il Trentino offre la possibilità di coniugare una vacanza all’insegna del relax e della remise en forme con attività a cielo aperto per respirare la sua pura aria della montagna.
Caderzone Terme è inserito in un contesto alpino ricco di contrasti che oltre a garantire il recupero della serenità a contatto della natura, sfrutta le caratteristiche proprietà curative delle acque della Fonte di Sant’Antonio per rinvigorire la salute.
Le terme di Caderzone
Tra le antiche case di pietra il borgo di Caderzone Terme vanta la bandiera arancione, il marchio di qualità turistico ambientale del Touring Club Italiano che è destinato alle piccole località dell’entroterra che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità.
Qui, la Fonte S. Antonio, che sgorga sopra il paese, per i suoi benefici era già stata apprezzata nel 1635 dal principe-vescovo di Trento, Carlo Emanuele Madruzzo, e dai primi anni duemila è stata valorizzata con la realizzazione del centro termale e centri wellness, beauty e hotel, che sfruttano i benefici dell’acqua oligominerale ferruginosa della fonte che si rivelano utili per curare patologie dermatologiche, respiratorie e osteoarticolari.
Il centro Borgo della Salute in Val Rendena, inoltre, offre sia la possibilità di usufruire delle cure termali convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale, che prevedono trattamenti come idromassaggi, cure idropiniche, balneoterapia dermatologica e osteoarticolare nonché ventilazione polmonare e terapie inalatorie, sia le terapie non termali.
Tra queste ultime è possibile sfruttare piscine con idromassaggi, bagno turco e saune, calidarium e vasche refrigeranti, docce emozionali e solarium.
Per chi invece volesse concentrarsi sulla propria estetica, sono disponibili numerosi trattamenti estetici ispirati ai principi di naturalità e semplicità propri della filosofia termale.
Il borgo e il territorio
Nel cuore verde della Val Rendena però si possono fare esperienze anche più attive come affrontare le piste da sci di Pinzolo o di Madonna di Campiglio.
Le Dolomiti di Brenta e i Ghiacciai dell’Adamello offrono l’opportunità di compiere un percorso guidato camminando sui sassi di fiume, oppure la possibilità di passeggiare percorrendo i sentieri intorno al paese e magari giungendo al laghetto alpino di San Giuliano, che si trova a quasi 2000 metri di altitudine e nei pressi di cui sorge l’antichissima chiesetta-eremo che nacque nel 1292 dove il santo si ritirò.
Nei pressi del borgo di Caderzone Terme si possono fare passeggiate tra le stalle e le case agricole in pietra con il tipico fienile superiore in legno e imbattersi in edifici come il Maso Curio di cui l’esistenza è attestata fin dal Trecento e che costituisce non solo un monumento storico e architettonico, ma anche un modo per preservare la tradizione attraverso l’allevamento del bestiame con modalità immutate nel corso del tempo.
I visitatori sono invitati dalle immense distese verdi, che sono l’unico ambiente a pascolo che rimane fino a Tione, ad apprezzare i veri tesori di Caderzone Terme: cioè le malghe che costituiscono dei veri e propri gioielli paesaggistici. In paese è anche possibile fare una visita al Museo della Malga che custodisce gli antichi strumenti per la lavorazione del latte e dei suoi derivati e racconta il lavoro svolto presso gli alpeggi sparsi sul territorio durante i secoli.
Il pascolo delle mucche di razza Rendena, presidio Slow Food dal 2019, consente poi di gustare i formaggi che si ricavano dal loro prezioso latte, uno di quelli tipici è la “Spressa”, insignito del marchio DOP; ma ad agosto, durante la festa dell’agricoltura si possono assaporare anche i famosi salumi all’aglio.