Chiara Ferragni e Fedez insieme per l’ecografia: boom di polemiche sui social, ma i Ferragnez non hanno alcuna colpa

Boom di polemiche sui social: Chiara Ferragni e Fedez insieme per l'ecografia, ma molti papà non possono accompagnare le mamme
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La famiglia Ferragnez è una delle più seguite e amate del mondo: l’influencer Chiara Ferragni raggiunge follower in tutto il mondo grazie alla sua fama internazionale, così come il marito Fedez arriva al cuore di tutti gli amanti della musica con le sue canzoni. Impossibile poi non essere innamorati del piccolo Leo, il primogenito, che sta per diventare fratello maggiore: Chiara Ferragni e Fedez hanno annunciato ormai da un mese abbondante la seconda gravidanza dell’influencer, che darà presto alla luce una bimba.

Ed è proprio a causa della seconda gravidanza della Ferragni che nascono in questi giorni nuove polemiche. La coppia è stata di recente alla Clinica Mangiagalli di Milano per un controllo di routine: Fedez ha postato sui social una foto dallo studio, nel momento dell’ecografia, mentre teneva la madre alla moglie e sui social sono esplose le critiche. In particolar modo a lamentarsi sono le donne in dolce attesa che, vista l’emergenza coronavirus, sono costrette ad affrontare tutto in totale solitudine, dalle visite dal ginecolo al travaglio, per poi avere la possibilità di avere i papà al proprio fianco, non in tutti gli ospedali, negli ultimi momenti del parto e nelle due ore successive alla nascita del bebè.

Quello che mi fa particolarmente specie è che noi povere umane dobbiamo farci tutte le visite da sole, entrare in ospedale da sole, farci tre quarti del travaglio da sole e poi per le ultime spinte può finalmente entrare il papà, che può rimanere per le due ore successive al parto, farti visita per un’ora il giorno dopo e poi niente fino alle dimissioni. Mi viene da pensare che la pandemia sia riservata solo a noi poveri cristi”, scrive una donna sui social.

Solo i papà dei comuni mortali non possono entrare a vedere l’ecografia dei loro bimbi a quanto pare“, si legge ancora. “Questa è l’Italia, se non sei nessuno non hai nemmeno il diritto di vedere l’ecografia di tuo figlio. Io sono incinta di otto mesi e non hanno mai fatto entrare mio marito per vedere suo figlio a causa del Covid. Giustissimo“, scrive un’altra futura mamma.

Intanto la clinica Mangiagalli ha voluto precisare che i “singoli casi vengono valutati dai medici in base alla storia clinica dei pazienti e non al loro prestigio o notorietà. Per garantire i corretti distanziamenti, non è possibile garantire l’accesso agli accompagnatori presso gli spazi ambulatoriali. Il personale dell’ambulatorio gestirà eventuali casistiche particolarmente delicate per le quali i medici ritengano opportuna la presenza di entrambi i genitori“. Mentre sui profili dei diretti interessati che, precisiamo, non hanno alcuna colpa, tutto tace.

Per le future mamme l’emergenza coronavirus è un momento delicato, perchè sono costrette a dover affrontare tutto o quasi da sole. Alcune strutture ospedaliere non consentono nemmeno l’accesso dei papà, mentre in altre viene effettuato il tampone Covid ad entrambi e dopo aver riscontrato la negatività i papà hanno il permesso di entrare negli ultimi momenti del parto per stare le due ore successive alla nascita con madre e figlio.

Un momento delicato non solo per le mamme, ma anche per i papà, soprattutto quelli alla prima esperienza, che sono costretti a perdersi momenti speciali e unici.

Cliniche private e ospedali, quindi, dovrebbero attrezzarsi per far sì che in un momento così difficile almeno la nascita di un figlio sia speciale e piacevole.

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