“La curva sale, ma meno di prima. Bisogna tener duro, e preservare l’accesso alle cure, per tutti”, esordisce così Paolo Spada sulla Pagina Facebook Pillole di Ottimismo nel suo consueto appuntamento con il commento della situazione epidemiologica in Italia in merito alla pandemia di Covid-19.
“Sono 29907 i NUOVI POSITIVI, su 183457 TAMPONI (16,3%) e 117478 PERSONE TESTATE (25,46%). – spiega – Negli ultimi sette giorni abbiamo avuto in media 26223 nuovi positivi al giorno, ossia +10289 casi al giorno rispetto ai sette giorni precedenti (ieri era +10420). L’aumento percentuale complessivo in questi ultimi sette giorni, rispetto ai sette precedenti, è stato pari al 64,6% (ieri era 71,5%).
Siamo a 307 nuovi positivi ogni 100.000 abitanti/settimana. Per confronto, in Europa: Spagna: 265, Francia: 371, Regno Unito: 230, Germania: 103, Paesi Bassi: 379, Belgio: 851, Austria: 238, Svezia: 102, Romania: 167, Portogallo: 210, Polonia: 257, Rep.Ceca: 781 (fonte ECDC, media delle ultime due settimane, ultimo aggiornamento oggi, 1/11/2020).
Tra le Regioni italiane si segnalano: Valle d’Aosta: 668; Lombardia: 497; Bolzano: 467; Umbria: 414; Toscana: 412; Liguria: 406; Piemonte: 393; Campania: 362; Veneto: 304. Gli incrementi maggiori rispetto ai sette giorni precedenti si registrano in Molise (+120,6%), Emilia Romagna (+85%), Lombardia (+81,2%), Toscana (+80,9%), Friuli VG (+76,6%), Veneto (+75,8%), Marche (+69,7%), Trento (+64,3%), e Campania (+64%).”
“Nelle slide dei GRAFICI sono riportati, regione per regione, l’andamento dei nuovi positivi, quello dei tamponi, e l’andamento complessivo. NB: da oggi le mappe dei pianeti riportano l’incremento dei 7 giorni rispetto ai 7 precedenti, non rispetto al totale storico. Va considerato che i rapporti positivi/tamponi e positivi/persone testate ora si alzano anche per via dell’uso dei test rapidi antigenici (non contati come tamponi, ma confermati con l’esame molecolare quando positivi).”
“Oggi +936 RICOVERI, +96 TERAPIE INTENSIVE, e 208 DECESSI. Abbiamo attualmente 18902 pazienti RICOVERATI IN REPARTO, pari al 65,2% del valore di picco (29010 il 4 aprile). Negli ultimi 7 giorni la variazione media del numero di pazienti ricoverati è stata pari a +985 pazienti al giorno (era +696 nei sette giorni precedenti). L’aumento percentuale complessivo è +62,6%.
I pazienti in TERAPIA INTENSIVA sono complessivamente 1939, pari al 47,7% del massimo valore raggiunto (4068, il 3 aprile). Attualmente la disponibilità in Italia è di circa 6500 posti letto di TI. Negli ultimi sette giorni la variazione media dei pazienti in Terapia Intensiva è stata di +104 pazienti al giorno (era +65 nei sette giorni precedenti). L’aumento percentuale complessivo è +63,7%.
In media abbiamo avuto in Italia 213 DECESSI al giorno negli ultimi sette giorni, e 114 nei sette giorni precedenti.
In sette giorni abbiamo avuto 2,49 decessi ogni 100.000 abitanti. In Spagna: 2,25, Francia: 2,55, Regno Unito: 2,25, Germania: 0,4, Paesi Bassi: 1,9, Belgio: 5,25, Austria: 1,05, Svezia: 0,15, Romania: 3, Portogallo: 1,7, Polonia: 2,75, Rep.Ceca: 8,9 (fonte ECDC, media delle ultime due settimane, ultimo aggiornamento oggi, 1/11/2020).”
“L’andamento dei carichi sanitari e dei decessi è mostrato a partire dalla slide 7. Nei grafici è possibile selezionare il periodo di osservazione (tutte le date o solo gli ultimi 30 giorni), e la regione di interesse. Scorrendo sui grafici appaiono i valori del giorno. Alle slide 9-10 sono riportati i dati per 100.000 abitanti.
Nelle slide 19-20-21 trovate come sempre i dati sull’ETA’ e sullo STATO CLINICO dei pazienti, che ricaviamo rielaborando periodicamente le tabelle mostrate nella dashboard di ISS, riferite ai casi degli ULTIMI 30 GIORNI. L’ultimo nostro aggiornamento è del 30 ottobre.”
“La curva dei nuovi casi sta flettendo: l’aumento ogni giorno, calcolato su base settimanale, risulta percentualmente più contenuto. Questo è un fatto, di per sé molto buono, che va tuttavia preso, come già detto nei giorni scorsi, con qualche prudenza, perché è fin troppo chiaro che dal conto sfuggono ora molte più persone di prima, non tracciate, non tamponate, e talvolta libere di contagiarne altre. Resta comunque che il trend va consolidandosi, e possiamo sperare di veder scendere quel tasso di aumento, che era del 100% ogni 7 giorni, e ora è del 64%, fino ad azzerarsi, speriamo in tempi rapidi.
Naturalmente è un dato nazionale, e rinnovo il consiglio di guardare al dato regionale e provinciale, sia per quanto riguarda l’incidenza (casi per 100.000 abitanti), sia questa variazione dei casi nei 7 giorni rispetto ai 7 precedenti. A questo scopo, da oggi le due mappe dei pianeti (17 e 18) riportano gli incrementi sui 7 giorni, anziché rispetto al totale storico di regione e provincia (che continuate invece a vedere nella mappa 15). In pratica, più il pianeta è a destra, maggiore è la sua incidenza di casi, più è in alto maggiore è la velocità con cui i casi crescono (o decrescono, se il valore è negativo). Tutti i valori appaiono toccando i pianeti, e cliccando nella legenda potete osservare meglio la posizione della vostra regione e delle sue province.
Su tutto, come sempre, prevale di necessità l’attenzione ai dati degli ospedali, ragion per cui anche il riquadro complessivo della slide 2 adesso è cambiato, e mostra solo ricoveri e TI, sullo sfondo, e la curva dei casi (media mobile a 7 giorni): è un modo per restituire la giusta percezione delle grandezze in gioco tra prima e seconda onda, e per tenere d’occhio il vero punto debole di tutta questa storia sciagurata: l’accesso alle cure. (NB: non parlo solo delle cure per i malati COVID, naturalmente: è in gioco l’assistenza a tutti quanti, la continuità di trattamento per chi soffre di altre patologie, e la possibilità di venire accolti in caso di bisogno).
Peccato non avere a disposizione i dati puntuali dei carichi sanitari anche per provincia: tocca immaginarseli, o leggerne qua e là, o fare un parallelo (che certamente ha significato) tra incidenza dei casi per 100.000 abitanti, e impegno degli ospedali. Credo che di qui in avanti si giocherà tutta lì, la partita.
Almeno fino a quando non si riuscirà a riprendere il controllo del territorio, sia nei tracciamenti, che nell’assistenza al domicilio. Ma bisogna davvero essere molto ottimisti, per credere che succederà a breve.”