Coronavirus, il Commissario Arcuri: “Il 65% dei contagiati è asintomatico, entro la prossima settimana 11.307 intensive”

Il monitoraggio "permette di graduare misure di contrasto per ognuna delle Regioni. E' un sistema assai elaborato che anticipa il rischio ed evita misure generalizzate, evita fin quando possibile il lockdown di tutto il paese"
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“Non è il momento dei contrasti ma della collaborazione“. Lo ha detto il Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri in conferenza stampa riferendosi alle polemiche sul nuovo Dpcm, sottolineando la necessita di avere una “strategia comune per raggiungere gli obiettivi che abbiamo di fronte: raffreddare la curva dei contagi”. Secondo il Commissario, la situazione dell’Italia “è grave ma non fuori controllo” e questo grazie “a tutti gli sforzi e le misure che abbiamo messo in campo. Non siamo nella situazione di marzo” .

‘Tutti i soggetti che hanno responsabilità istituzionali stanno lavorando con un duplice obiettivo: tutelare la vita e la salute dei cittadini e salvaguardare le condizioni socioeconomiche del nostro paese”.

Il monitoraggio “permette di graduare misure di contrasto per ognuna delle Regioni. E’ un sistema assai elaborato che anticipa il rischio ed evita misure generalizzate, evita fin quando possibile il lockdown di tutto il paese“.  Anche Arcuri, come altri esponenti di governo, ha ricordato che il sistema di monitoraggio “è realizzato e aggiornato ogni settimana con contributo regioni” e ha sottolineato che “serve soprattutto alle regioni, ad alzare il livello di guardia e ad evitare guai peggiori”

“Prima c’era un esercito di asintomatici che non conoscevamo, oggi siamo capaci di intercettarli: il 65% dei contagiati italiani è asintomatico o paucisintomatico, ha sintomi lievi solo il 5%. Prima il virus si concentrava solo in una parte del nostro Paese, ora purtroppo colpisce dappertutto e l’Italia non è tutta uguale. Proprio per questo è stato introdotto un complesso ed articolato sistema di valutazione e monitoraggio fondato su 21 parametri che ha permesso e permetterà di graduare le misure per il contrasto e il contenimento dell’epidemia per ognuna delle 21 regioni e province autonome in cui è diviso il nostro Paese“.

“Registriamo un crescente affollamento nei reparti ospedalieri e non significativamente delle terapie intensive”. 

“Oggi i territori italiani hanno attivato o sono in condizioni di attivare fino a 9518 posti letto in terapia intensiva, erano 5179 all’inizio dell’emergenza. Con le distribuzioni che noi iniziamo a implementare a partire dalla prossima settimana arriveranno a 11307, oltre il doppio di quelli che avevano a marzo, e il 5% in più della previsione”. 

Abbiate fiducia in quello che stiamo facendo, servirà per uscire prima e meglio da questa ennesima stagione difficile”.

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