Il Veneto fa passi in avanti nella ricerca del Covid ed è ancora una volta il ‘tavolo’ da laboratorio delle sperimentazioni: sono infatti in fase di studio nella Regione di Zaia i test ‘fai da te’. Il governatore ha affidato alla microbiologia dell’Ospedale di Treviso, diretta dal dottor Roberto Rigoli, il coordinamento del progetto, ma ancora non sono note forma e funzionamento dei fai da te, che saranno svelati a metà settimana.
Domani arriveranno i primi 5000 kit per l’autosomministrazione del test nei magazzini della sanità veneta, che saranno diretti oltre che a Treviso, anche ad altre 4 o 5 Microbiologie regionali. La sperimentazione consisterà in un doppio test: ogni esame eseguito in autonomia, infatti, dovrà essere poi verificato col classico tampone. Sarà un tampone nasale che va inserito poi nel contenitore del reagente per poter avere il risultato di positività o negatività al SarsCov2.
Una volta che la sperimentazione darà esito positivo e sarà ottenuta la validazione da parte dell’Istituto superiore di Sanità, il kit potrà essere venduto in farmacia.
“Si tratta di un test che cambiera’ la vita degli operatori sanitari, ma anche dei cittadini. L’Iss ha una specifica sezione per la validazione dei test rapidi. Vengono valutati molti parametri, non solo quelli relativi alla specificita’ e sensibilita’ del test, ma anche la chiarezza nell’esecuzione, il fatto che non mostrino aspetti di nocivita’, e altri ancora. Finora hanno mostrato una grande affidabilita’, oltre il 90% di sensibilita’ e specificita’. Quanto costeranno quando saranno disponibili ? Meno di 3 euro“, ha affermato Rigoli all’Ansa.
“Bene, quando lo dicevamo noi ci davano degli sprovveduti. Adesso che lo dice l’Oms spero che qualcuno ci prenda sul serio“, ha aggiunto il governatore Zaia.