Coronavirus, Boccia: in Calabria “riapriranno gli ospedali utilizzabili, l’intervento di Emergency può essere solo utile” [FOTO]

"Lo Stato in Calabria è presente e continuerà ad essere sempre al fianco della comunità ": lo ha affermato oggi il Ministro Boccia
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Questa mattina con il Capo della Protezione civile Borrelli e il Presidente Spirlì, si parte da Cosenza, qui l’Esercito ha montato un ospedale da campo con 40 posti letto ordinari, 3 posti letto di terapia semintensiva e un laboratorio per i tamponi. Servirà ad alleggerire la pressione sugli ospedali calabresi garantendo ai cittadini la possibilità di effettuare i tamponi e avere cure, quando necessario, cure immediate. Lo Stato in Calabria è presente e continuerà ad essere sempre al fianco della comunità calabrese“: lo ha scritto su Facebook il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, pubblicando alcune foto della visita in Calabria.

Per quanto riguarda gli ospedali chiusi in questa regione, per alcuni ci sara’ una valutazione oggettiva, e tutti quelli che potranno essere utilizzati lo saranno. Perche’ se c’e’ una cosa che la pandemia ha insegnato a tutti e’ che il diritto alla salute, cosi’ come quello all’istruzione, non dovra’ mai piu’ essere compresso da vincoli di bilancio. Nello stesso tempo il rispetto per i contribuenti e il bilancio dello Stato lo si attua non sperperando denaro pubblico. Quindi lo Stato ci sara’ per garantire il diritto alla salute, ma sara’ anche vicino alla magistratura che fa pulizia di coloro che si impossessano di risorse pubbliche“. “Questa e’ la soluzione per l’emergenza acuta di una provincia come quella di Cosenza che ha bisogno della vicinanza dello stato con tutte le sue forze, e della Protezione Civile il cui capo Angelo Borrelli oggi e’ qui“.

Abbiamo fatto il punto sull’emergenza – ha aggiunto Boccia – con il sindaco Occhiuto, con l’Esercito e con la prefetta. Questa e’ una soluzione per l’emergenza assoluta in cui siamo. Cosenza aveva bisogno dell’aiuto dello Stato, era nostro dovere garantirlo. Questo ospedale da campo mette in sicurezza un’intera area“. Boccia ha poi precisato che “lo stato ha inviato dall’inizio della pandemia in Calabria 46 milioni di materiali consumabili, quasi 43 milioni di mascherine, e tanti altri materiali distribuiti o in distribuzione. Ci sono mezzi militari che continuano a distribuire i materiali di cui gli operatori sanitari e i cittadini hanno bisogno. Sono stati distribuiti 193 ventilatori polmonari, e devono diventare tutti posti letto. Molte cose sono state fatte. La condizione della sanita’ calabrese e’ figlia di una storia che non devo ricordare io qui a nessuno. E’ responsabilita’ dell’Italia intera mettere in sicurezza la sanita’ calabrese, non solo per l’emergenza ma anche per il futuro“.

Il rapporto con Emergency e Gino Strada e’ importante, e li ringrazio per la loro disponibilita’. Grazie alla loro rete e alla Protezione civile, riusciremo a intervenire con medici, operatori e con un modello d’intervento per gli ospedali da campo che potra’ esserci solo utile. Tutte le reti che ci aiutano a migliorare le condizioni sono bene accette“. “La zona rossa e’ servita per mettere in sicurezza molte regioni e, come ci eravamo detti con il presidente Spirli’, i numeri ci stanno dando ragione perche’ non era facile scendere da un Rt complessivo del Paese di 1,72. Penso che scenderemo ancora, ma questo non basta piu’. Dobbiamo puntare a pronto soccorsi vuoti. Il nuovo Dpcm non dovra’ essere di allentamento ma di completamento della messa in sicurezza della sanita’ calabrese e italiana“.

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