E’ in atto, secondo quanto apprende l’ANSA, una ulteriore verifica dei dati epidemiologici che riguarderà tutte le altre Regioni italiane. La giornata di domani sarà dedicata interamente alla situazione della Regione Campania.
Il ministro della Salute Roberto Speranza, secondo quanto apprende l’ANSA, firmerà in serata una ordinanza, che andrà in vigore dall’11 novembre con la quale la Provincia di Bolzano passerà in area ‘rossa‘.
In realtà la Provincia autonoma di Bolzano in primavera aveva anticipato la fase 2 ed ora si appresta ad essere la prima ad andare verso il lockdown duro, per spezzare la curva di crescita prima che schizzi alle stelle. L’assessore provinciale alla sanità Thomas Widmann ha spiegato: “Siamo oltre il tempo massimo, i campanelli d’allarme non possono più essere ignorati”, tuona, annunciando che domani chiederà in giunta provinciale un deciso giro di vite.
Bolzano purtroppo guida la classifica nazionale, sia per quanto riguarda i ricoveri Covid nei normali reparti (99%), sia in terapia intensiva (61%) “Non abbiamo alternative, altrimenti collassa l’intero sistema sanitario“, spiega Widmann. “I danni collaterali sarebbero devastanti, se gli ospedali non dovessero più garantire chemioterapie e interventi chirurgici”. Il lockdown duro non è stato ancora deciso, ma è dietro l’angolo.
“Domani – prosegue – presenterò in giunta provinciale i dati attuali sull’andamento epidemiologico e sulla situazione negli ospedali. Quindi chiederò provvedimenti più incisivi. Sarà però la giunta a valutare la situazione e a prendere la decisione definitiva”.
Nel frattempo Roma plaude alla fuga in avanti di Bolzano. Secondo il ministro per gli Affari Regionali e l’Autonomia Francesco Boccia, “la decisione di adottare ulteriori restrizioni rispetto a quanto stabilito in precedenza è l’esatta fotografia del regime di autonomia locale in raccordo col potere centrale. Ringrazio il presidente Kompatscher per la correttezza e la tempestività con la quale ha informato il governo in ordine alle sue legittime decisioni motivate da comprovati e trasparenti dati e analisi epidemiologiche”, ribadisce Boccia.