Coronavirus, Brusaferro (Iss): “Focolai soprattutto in contesti di famiglia e amici, nel 2021 terapia con gli anticorpi”

"Le evidenze mostrano che in questo momento i focolai avvengono soprattutto in contesto intra o peri-familiare, ovvero in un contesto di socialità in cui non si adottano, per vari motivi, meccanismi di distanziamento"
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“I luoghi dei contagi stanno crescendo significativamente. Abbiamo evidenze che i focolai si creano in particolar modo nei contesti familiari. La famiglia è diventata un luogo di diffusione dell’infezione, da cui discendono le misure di restrizione alla vita sociale e familiare” via via inserite nei Dpcm. Lo ha affermato il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, durante il seguito dell’audizione in Commissione Affari sociali della Camera sul rapporto dell’Iss e del ministero della Salute.

“Le evidenze mostrano che in questo momento i focolai avvengono soprattutto in contesto intra o peri-familiare, ovvero in un contesto di socialità in cui non si adottano, per vari motivi, meccanismi di distanziamento”. Di qui, “l’invito a evitare assembramenti amicali e informali, che sono importantissimi per la vita sociale, ma in questa fase, rappresentano un elemento di rischio”.

Da questo punto di vista, ha aggiunto, anche “il lavoro da casa, che permette di rallentare le occasioni di contatto, in questa fase e nei contesti in cui l’epidemia circola più intensamente, è un elemento decisivo“. Questo strumento, a cui si e’ fatto ampiamente ricorso in questo periodo, ha aggiunto, “richiederà però anche un’analisi dettagliata di opportunità e rischi”. L’epidemia, d’altronde, ha concluso, “rappresenta uno stress test della nostra società: ci pone il problema di dare risposte rapide e poi, in un secondo momento, di capire come questi strumenti impattano sulle persone e come utilizzarli al meglio”.

La ricerca sugli anticorpi contro il Sars-Cov-2 “è estremamente importante e sta vedendo lo sviluppo di farmaci che a livello internazionale sono in parte già disponibili e a livello nazionale saranno disponibili il prossimo anno. Questo rappresenterà uno strumento importante, a disposizione dai primi mesi del prossimo anno, per controllare e mitigare l’infezione in alcuni soggetti più fragili o qualora ci siano livelli di gravità che necessitano di supporto”. Sul plasma iperimmune, prelevato da pazienti convalescenti e somministrato ai pazienti gravi, invece, ha precisato, “il nostro paese ha messo a punto il protocollo Tsunami che coordina molti centri e che ha definito un campione di persone da reclutare”. Il numero di arruolati è calato in estate con il calo delle infezioni, ma ora, “con la ripartenza dell’epidemia i casi sono purtroppo cresciuti ed è ripreso l’arruolamento di pazienti. Nel giro di poche settimane – ha concluso – si potranno trarre le prime conclusioni a livello scientifiche”

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