Un cittadino veneto ha pubblicato nella notte su facebook un’importante testimonianza sulle modalità dello svolgimento dei tamponi alla Zoppas Arena di Conegliano (Treviso). “Vi racconto la mia esperienza, che può essere utile” ha scritto sul noto social network, corredando la testimonianza da alcune fotografie.
“Sono arrivato alle ore 17.00 di venerdì, e davanti avevo poco più di 200-250 macchine in coda su 2 file (al sicuro nel posteggio, non lungo la strada), la maggior parte avevano 2-3-4 persone a bordo.
NB: Vi dico subito che alle 19.00 avevo già finito: 2 ore mi sembrano pochissime, per fare il test a quella marea di gente!! Io mi ero portato da lavorare, per cui sono volate.
Non sono mai sceso dalla macchina, comodo come al drive-in: mentre ero in coda, 2 operatori passano da ogni macchina a spiegare la procedura, e a consegnare un foglio da compilare (portatevi una penna da casa!).
NB: questi stanno tutto il giorno in piedi al freddo (c’erano 12 gradi) a parlare con santa pazienza a potenziali positivi, alcuni dei quali un po’ troppo arroganti.
Nel foglio devi scrivere il motivo per cui fai il tampone (es. se te lo ha prescritto il medico per via dei sintomi, o se sei stato a contatto con un positivo, o se è il secondo test, di controllo per vedere se da positivo sei tornato negativo, ecc.).
Poco prima del tuo turno, l’operatore torna al tuo finestrino a prendere il foglio che hai compilato, e la tessera sanitaria (portatela!); ritorna dopo 10 minuti con la tua tessera sanitaria, e le etichette già stampate col tuo nome (che verranno poi applicate al tampone per identificarlo).
NB: il tutto mentre tu procedi in coda, per cui ottimizzato al massimo.
NB: l’unica nota negativa sono i pazienti che fanno i furbi, arrivano a piedi e se ne fregano anche se gli dicono che è proibito entrare a piedi: loro pretendono di entrare e di fare il test… io ho assistito alla scena di due donne di origine africana (fossero state di bolzano, mi sarei incazzato uguale), molto energiche nelle loro pretese, e stavano li ad intralciare noncuranti dell’invito di allontanarsi ripetuto mille volte, da operatori fin troppo pazienti.
Comunque, quando arrivi al tendone, ci sono circa 8 operatori (cioè 4 per fila) bardati dalla testa ai piedi come nei film, che lavorano tutto il giorno al freddo ad una velocità impressionante e senza sosta.
Consegni le etichette all’operatrice, che ti fa il tampone senza che tu debba scendere dalla macchina: molto brava, ti spiega cosa farà, con la massima pazienza, tranquillizzandoti. Poi ti infila nel naso una specie di lungo cotton-fiok: è una cosa veloce, alquanto fastidiosetta, ma non dolorosa.
Poi ti dice: se è positivo, entro sera ti chiamiamo e torni domani per un altro test.
Se è negativo, lo puoi scaricare tra 48 via internet, seguendo le istruzioni stampate nel retro del foglio.
Devo dire: massima efficienza, professionalità e velocità.
Fanno un lavoro scomodo, duro, difficile, sempre col sorriso anche a fine giornata.
Lo fanno per noi, che così siamo più comodi invece che andare in ospedale o chissà dove a perdere tempo.
Massima stima per tutti loro. Grazie e bravi tutti.
PS: anche per questo, sono fiero di essere Veneto.
PPS: dimenticavo, sono negativo“