Coronavirus, cambiano le fasce per le regioni: Campania e Toscana diventano “zone rosse”, altre 3 regioni diventano “arancioni” [DETTAGLI]

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, firmerà in serata una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 15 novembre
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Il ministro della Salute, Roberto Speranza, firmerà in serata una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica con l’aggiornamento delle regioni nelle tre fasce di rischio Covid. Passano in area rossa Campania e Toscana. Passano in area arancione Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche. Lo affermano fonti del ministero della Salute.

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, non emettera’ piu’ l’ordinanza, gia’ firmata, considerando che la Campania diventera’ zona rossa. Lo annuncia lo stesso sindaco in un video su Facebook. ”Avevo appena firmato l’ordinanza di cui tanto si e’ parlato in questi giorni e su cui tanto abbiamo lavorato con gli assessori e gli uffici, anche dopo aver sentito i sindaci delle altre citta’ metropolitane, ma prima di pubblicarla ho voluto chiamare personalmente il ministro Speranza, con cui lungamente mi ero sentito anche ieri, che mi ha comunicato che la Campania diventa zona rossa. Questa ordinanza in questo momento non ha piu’ efficacia pero‘ – prosegue – sono contento del lavoro fatto”.

Qualche minuto fa mi ha chiamato il ministro Speranza – comunica il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli – per anticiparmi la comunicazione ufficiale rispetto alla variazione della fascia di colore della nostra regione, che da ‘gialla’ diventa ‘arancione’. Una classificazione che fino a ieri non era prevista – osserva – seppur negli ultimi due giorni i numeri dei positivi erano oggettivamente cresciuti, in particolare quello dei sintomatici“.

Le misure per le zone rosse

  • divieto di spostamento in entrata e in uscita dalle Regioni e anche tra Comuni e Province della stessa Regione, ad eccezione di spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute;
  • in caso di uscita, necessaria autocertificazione che ne giustifichi il motivo, sia per gli spostamenti all’interno del proprio Comune che per gli altri;
  • coprifuoco dalle 22 alle 5, salvo per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute;
  • bar, ristoranti, locali, pub, gelaterie e pasticcerie chiusi, permane la possibilità lavorare con la modalità da asporto (fino alle 22) o di consegna a domicilio;
  • parrucchieri e barbieri resteranno invece aperti, contrariamente a quanto indicato nella prima bozza;
  • centri estetici chiusi
  • centri commerciali chiusi, saranno però regolarmente aperti negozi alimentari, farmacie, para-farmacie ed edicole che si trovano al loro interno;
  • negozi chiusi, ad eccezione delle attività legate alla  vendita di ben di prima necessità come i generi alimentari, sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato sia nell’ambito della media e grande distribuzione
  • mercati chiusi, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari;
  • didattica a distanza al 100% per tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e per le seconde e le terze medie;
  • capienza dei mezzi pubblici dimezzata (al 50%);
  • musei e mostre chiusi;
  • corner per giochi e bingo in bar e tabaccherie chiusi.

Le misure per le zone arancioni

  • divieto di spostamento in entrata e in uscita dalla Regione, ad eccezione di spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute;
  • coprifuoco dalle 22 alle 5, salvo per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute;
  • bar, ristoranti, locali, pub, gelaterie e pasticcerie chiusi, permane la possibilità lavorare con la modalità da asporto (fino alle 22) o di consegna a domicilio;
  • centri commerciali chiusi nei giorni festivi e pre-festivi, in questi giorni resteranno comunque aperti negozi alimentari, farmacie, parafarmacie ed edicole collocati al loro interno;
  • negozi chiusi, ad eccezione delle attività legate alla  vendita di ben di prima necessità come i generi alimentari, sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato sia nell’ambito della media e grande distribuzione
  • didattica a distanza al 100% per tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e terza media;
  • capienza dei mezzi pubblici dimezzata (al 50%);
  • musei e mostre chiusi;
  • corner per giochi e bingo in bar e tabaccherie chiusi.
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