Coronavirus, l’Ordine dei Medici: “L’assessorato del Piemonte è in confusione”

Perché "è innegabile che la situazione sia gravissima e che manchi personale, ma le strade da percorrere sono altre", scrive l'Ordine dei Medici di Torino
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“La lettera di ieri della Direzione Sanità e Welfare della Regione Piemonte, che invita le aziende sanitarie regionali ad assumere, in mancanza di infermieri, medici cui far svolgere attività infermieristiche, dà l’idea del punto di confusione a cui è giunto l’Assessorato alla Sanità”. Così l’Ordine dei Medici di Torino, secondo cui “è necessario che le competenze vengano sfruttate al meglio senza demansionamento”.

Perché “è innegabile che la situazione sia gravissima e che manchi personale, ma le strade da percorrere sono altre”.Prendere decisioni improvvisate, non condivise, è segno di attivismo vano, inconcludente e pericoloso”, sostiene l’Ordine dei medici di Torino, ricordando che “l’articolo 348 del Codice Penale punisce l’esercizio abusivo di professione per chi la eserciti senza averne l’abilitazione ed essere iscritto al relativo albo. Questo sarebbe il caso del medico che sia messo a fare l’infermiere”.

“Non vogliamo dare consigli, ma ci vengono in mente tre domande – conclude l’Ordine – Si è pensato, in carenza di laureati, di coinvolgere gli studenti di infermieristica degli ultimi anni? Visto che una buona parte del tempo di lavoro di infermieri e medici va in pratiche amministrative, si è pensato di dotare reparti, pronto soccorso, ambulatori, studi medici di questo personale, più facile da ingaggiare? E infine: siamo sicuri che chi governa la nostra salute, oggi come ieri, sia in grado di farlo?”. 

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