Coronavirus, la strategia per arginare l’epidemia in un mese e mezzo: test rapidi a tappeto per evitare lockdown generalizzati

I test rapidi di massa, anche se meno affidabili rispetto al tampone, hanno il vantaggio di favorire interventi più mirati invece di lunghi lockdown
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Da una ricerca delle Universita’ di Harvard e del Colorado di Boulder, pubblicata sulla rivista Science Advances, arriva l’indicazione su come mettere fine all’epidemia di Covid-19 in solo un mese e mezzo: puntare su test rapidi a tappeto. Questo programma permetterebbe di scovare soprattutto le persone asintomatiche, con importanti conseguenze sul contenimento dell’epidemia.

Secondo i ricercatori, i test rapidi di massa, anche se meno affidabili rispetto al tampone naso-faringeo tradizionale, hanno il vantaggio di poter aiutare le autorita’ sanitarie a decidere interventi piu’ mirati invece di lunghi lockdown, dannosi per l’economia. I test rapidi sono economici e danno risultati in pochi minuti, a differenza del tampone. Se meta’ della popolazione degli USA fosse testata settimanalmente, isolando dagli altri chi risulta positivo, l’impatto sarebbe enorme, calcola lo studio.

“A livello di sanita’ pubblica, e’ meglio avere test meno sensibili con risultati in giornata, rispetto a test piu’ affidabili che pero’ danno il risultato il giorno dopo”, commenta Daniel Larremore, coordinatore dello studio. In questo modo, “anziche’ dire alle persone di stare a casa per essere sicuri che una persona positiva non diffonda il virus, potremmo far stare a casa solo quelli effettivamente contagiati, lasciando tutti gli altri liberi di uscire”, continua. In base allo studio, basato su modelli matematici, facendo test rapidi ai 3/4 della popolazione di una citta’ ogni tre giorni, si ridurrebbe il numero degli infetti dell’88%, una cifra “sufficiente a porre fine all’epidemia nel giro di sei settimane“. Inoltre, come rileva Michael Mina, co-autore dello studio, “i test rapidi sono prove di contagiosita’, molto cioe’ efficaci nel rilevare il coronavirus quando le persone sono contagiose”.

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